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FILMOGRAFIA

Il boom degli anni '60

  di Grazia Bologna

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FILMOGRAFIA - fonti filmiche

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LA TERRA TREMA 
Luchino Visconti 1948

Una delle più importanti opere del cinema degli anni '40 è “La terra trema” di Luchino Visconti, un gigantesco studio dell'Italia del sud ed un'opera paradossale da molti punti di vista. Visconti, aristocratico di nascita e di temperamento, sceglie come protagonisti dei pescatori analfabeti, adatta un romanzo pubblicato nel 1881 e ne fa un film di grande rilevanza, contemporaneo, adotta una prospettiva marxista e studia il senso dell'onore e dell'indipendenza familiare, da una parte si ispira al Verga dei Malavoglia, dall'altra parte lo affascinano gli scritti di Antonio Gramsci. Verga suscita l'interesse di Visconti per il sud e gli fornisce l'esempio di un approccio diretto alla realtà con il suo tentativo di riprendere le parole e le intonazioni dei poveri e di presentare la realtà con la massima spontaneità possibile. Per attualizzare l'ottocentesco mondo verghiano, Visconti impiega gli scritti di Gramsci, che aveva analizzato il sud in termini di sviluppo economico e sfruttamento di classe
L'opera di Visconti era stata progettata come una trilogia sui temi siciliani della pesca, del lavoro in miniera e dell'agricoltura, ma egli porterà a termine solo il primo episodio, il più pessimistico, quello del mare, così l'opera, che doveva essere progressista e rivoluzionaria, finì per essere la storia di una sconfitta.
Stanco dei soprusi dei grossisti, il giovane 'Ntoni Valastro invita i pescatori di Acitrezza a ribellarsi. Nascono tumulti, alcuni pescatori sono arrestati, ma poi gli stessi grossisti li fanno rilasciare, non potendo fare a meno del loro lavoro. 'Ntoni convince allora la famiglia a mettersi in proprio, ipotecando la casa. Un'eccezionale pesca di acciughe sembra aiutare i Valastro, ma più tardi, in una tempesta, perdono la barca, Stretti dal bisogno, debbono vendere le acciughe ai grossisti ad un prezzo irrisorio e, non potendo riscattare l'ipoteca, perdono anche la casa. Il dissesto economico porta la famiglia allo sfascio: 'Ntoni, non trovando lavoro,si consola in osteria; la sua ragazza, Nedda, lo lascia; suo fratello Cola abbandona il paese e diventa contrabbandiere; il nonno muore; la sorella maggiore, Mara, vede sfumare il suo matrimonio; quella minore, Lucia, viene “disonorata” dal maresciallo della Finanza Don Salvatore. In più 'Ntoni è odiato da tutti. Dai grossisti, che assaporano la vendetta; dagli invidiosi, che gioiscono del suo sogno sfumato. Alla fine si rassegna a riprendere il mare, coi fratelli più piccoli, sulle barche dei grossisti. Ma, sebbene sconfitto, appare consapevole della necessità che il suo tentativo individuale divenga patrimonio di lotta comune. *

Utilizzazione didattica

Il film vuole essere un documentario sulla condizione dei pescatori siciliani e rientra a pieno titolo nel filone letterario e cinematografico italiano degli anni '40 che ritrova un interesse fortissimo per i contadini ed i problemi del meridione. Con l'importante eccezione di Vittorio de Sica, i registi neorealisti, cittadini e borghesi, condividevano infatti questi interessi e questi temi, spinti anche da una comune ideologia.
La terra trema, quindi, vuole riprodurre la realtà, non ricrearla.
Visconti struttura e gira la pellicola con un senso della profondità e del movimento molto accentuato, la fotografia è strettamente collegata all'umore del film, l'andirivieni ed il rapido scorrere delle scene iniziali cede progressivamente il passo al colore nero, quasi claustrofobico, in corrispondenza della sconfitta della famiglia. Gli attori siciliani, non professionisti, improvvisano il dialogo su di una canovaccio fornito da Visconti e parlano esclusivamente nel loro dialetto anche se, così facendo, il film diventa praticamente incomprensibile al pubblico italiano della penisola. La musica sorregge la struttura del film e, anche se viene usata con economia, il suono delle voci è vitale per l'impatto del film, così come il fragore del mare, o il flauto di zio Nunzio che suona l'aria “ Ah, non credea mirarti” da La Sonnambula del catanese Vincenzo Bellini, durante la salatura delle acciughe.
Didatticamente, il film si presenta ricco di elementi storici e permette un utilizzo stimolante di diverse sue componenti:

- la povertà degli interni, con pochi mobili essenziali, scrupolosamente rigovernati quotidianamente, che racchiudono i beni di un intero gruppo familiare
- l'aspetto macilento delle persone, provate da un lavoro che non concede soste e che non dà ricchezza
- gli abiti rattoppati e lisi
- il cibo, quanto mai limitato e poco nutriente
- il lavoro, visto in tutte le sue fasi, dal rientro dalla pesca alla cucitura delle reti, dalla rigovernatura della barca alla salatura delle acciughe
- la coralità di ogni avvenimento, anche privato
- i sentimenti costantemente condizionati dal denaro
- la figura della donna solo come madre e nume tutelare della casa
- la famiglia stretta come in un pugno da un vincolo arcaico di solidarietà fraterna

SCHEDA FILM

Regia: Luchino Visconti
Anno: 1948
Con: pescatori e abitanti di Aci Trezza: Antonio Arcidiacono (’Ntoni Valastro), Giuseppe Arcidiacono (Cola), Giovanni Greco (il nonno), Nelluccia Giammona (Mara), Agnese Giammona (Lucia), Nicola Castorina (Nicola), Rosario Galvagno (Don Salvatore), Lorenzo Valastro (Lorenzo), Rosa Costanzo (Nedda).
Soggetto e sceneggiatura: Luchino Visconti (liberamente ispirato a I Malavoglia di Giovanni Verga)
Durata: 160'
Genere: drammatico

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