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le fasi
del lavoro
La prima fase del lavoro è consistita in una caccia alle notizie, svolta
tramite internet o utilizzando cronologie e libri di storia, che
consentisse di individuare eventi e verificare quali fossero, a partire
dalla loro densità a livello locale, nazionale e internazionale, i
giorni più utili da selezionare per la datazione del giornale.
La discussione collettiva sui dati ricavati ha portato il gruppo di
lavoro a focalizzare la sua attenzione sugli eventi della primavera
1861, dopo il 17 marzo, data della proclamazione del Regno d'Italia
perché, anche a livello internazionale, con lo scoppio della guerra di
secessione negli Stati Uniti e la cessazione della servitù della gleba
nella Russia zarista, consentivano di aprire diverse piste di indagine.
Si è pertanto proceduto alla divisione in gruppi (misti tra le due
classi) assegnando a ciascuno di essi lo sviluppo degli approfondimenti
tematici sia in relazione alla storiografia, sia per quanto riguardava
l’individuazione di fonti utili alla ricerca.
Le insegnanti infatti hanno scelto un approccio metodologico
collaborativo che mettesse al centro le capacità di indagine degli
studenti e procedesse attraverso le loro progressive esperienze di
ricerca, piuttosto che fornire a priori indicazioni sui contenuti e
sulle risorse a disposizione, in modo che i ragazzi, mettendo in comune
conoscenze e abilità, potessero divenire realmente protagonisti del
lavoro in corso. E’ così cominciata una fase di letture di
approfondimento (a partire dalle documentazioni a disposizione della
biblioteca cittadina e di quella scolastica) che, mentre forniva
informazioni sui contenuti, consentiva anche di rintracciare archivi
utili per l’indagine sulle fonti.
La fase successiva, infatti, ha visto le classi impegnate in una serie
di visite agli archivi (Archivio storico della città di Asti, Archivio
del Museo del Risorgimento, Biblioteca Nazionale di Torino) e nella
lettura e duplicazione di giornali d’epoca, di atti delle sedute
parlamentari e di delibere del consiglio comunale astigiano.
Costituito il quadro storico ed individuati, sia pure ancora a maglie
larghe, i possibili temi degli articoli, il lavoro si è focalizzato
sull’approfondimento delle metodologie di lavoro a livello
giornalistico.
La prima cosa da definire era il format a cui ispirarsi per la
pubblicazione: è stato scelto quello del “La Stampa” che risultava più
familiare agli studenti data la collocazione torinese delle sede del
giornale stesso. Da questa scelta sono partiti significativi e proficui
contatti sia con la redazione nazionale che con quella locale del
quotidiano che hanno permesso di coinvolgere alcuni giornalisti della
testata nel lavoro di progettazione.
Domenico Quirico, giornalista de La Stampa, ha infatti tenuto ai ragazzi
una lezione di approfondimento, rispetto all’esplorazione del quotidiano
già realizzata dai ragazzi e dalle insegnanti (suddivisione tematica,
tipologia di articoli contenuti, modalità di realizzazione dei diversi
tipi di testo), sulla costruzione del giornale, cui è seguita una visita
alla redazione nazionale della testata, a Torino, che ha permesso agli
studenti di toccare con mano i vari aspetti del lavoro redazionale.
Il passo successivo è stato la costituzione di un gruppo redazionale per
ciascuna sezione del giornale (interni, esteri, cronache italiane,
cultura e spettacolo, sport, cronaca locale) e di un comitato di
redazione per la valutazione degli articoli e la configurazione delle
pagine. Si è decisa, in quel contesto, anche la data approssimativa di
uscita: un giorno del maggio 2004, alla distanza esatta di 143 anni dai
fatti raccontati.
Ciascun gruppo ha poi lavorato separatamente decidendo, in base alla
documentazione raccolta, quali articoli scrivere e quale tipologia di
testo giornalistico utilizzare per ciascuno di essi.
Gli articoli sono stati poi passati al vaglio del comitato ristretto,
coordinato dalle insegnanti.
Questa è stata la parte più difficile e lunga del lavoro ma anche quella
più stimolante ed importante sul piano delle competenze da acquisire.
Si trattava infatti non solo di selezionare le tematiche sulla base
della storiografia e di ricavare informazioni significative dalle fonti,
ma anche di superare il classico stile da relazione scolastica per
piegarlo alle esigenze del racconto giornalistico: individuare la
notizia intorno a cui far gravitare cercando, nel contempo, di sfruttare
al massimo le proprie conoscenze per rendere verosimile l’ambientazione,
colorire l’articolo con informazioni accessorie coerenti, lavorare sul
lessico per renderlo chiaro e accessibile senza banalizzazioni.
Questo ha comportato spesso supplementi di ricerca e diverse riscritture.
Terminata, almeno provvisoriamente, questa fase era necessario decidere
l’impaginazione del giornale, operazione facilitata da una nuova lezione
del giornalista Domenico Quirico che, portando in classe alcuni menabò
de La Stampa, ha fornito a ragazzi e insegnati alcune regole base per la
costruzione delle pagine.
Il comitato di redazione, insieme ai singoli gruppi, ha così ipotizzato
la configurazione delle diverse sezioni del giornale e assegnato i
compiti relativi al reperimento delle immagini.
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