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LABORATORIO DI STORIA > gli interventi degli esperti > l'uso delle fonti > il giornale storico: un'esperienza didattica tra italiano e storia

Carla Cavallotto, Patrizia Vayola, Il giornale storico: un'esperienza didattica tra italiano e storia

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le fasi del lavoro

La prima fase del lavoro è consistita in una caccia alle notizie, svolta tramite internet o utilizzando cronologie e libri di storia, che consentisse di individuare eventi e verificare quali fossero, a partire dalla loro densità a livello locale, nazionale e internazionale, i giorni più utili da selezionare per la datazione del giornale.
La discussione collettiva sui dati ricavati ha portato il gruppo di lavoro a focalizzare la sua attenzione sugli eventi della primavera 1861, dopo il 17 marzo, data della proclamazione del Regno d'Italia perché, anche a livello internazionale, con lo scoppio della guerra di secessione negli Stati Uniti e la cessazione della servitù della gleba nella Russia zarista, consentivano di aprire diverse piste di indagine.
Si è pertanto proceduto alla divisione in gruppi (misti tra le due classi) assegnando a ciascuno di essi lo sviluppo degli approfondimenti tematici sia in relazione alla storiografia, sia per quanto riguardava l’individuazione di fonti utili alla ricerca.
Le insegnanti infatti hanno scelto un approccio metodologico collaborativo che mettesse al centro le capacità di indagine degli studenti e procedesse attraverso le loro progressive esperienze di ricerca, piuttosto che fornire a priori indicazioni sui contenuti e sulle risorse a disposizione, in modo che i ragazzi, mettendo in comune conoscenze e abilità, potessero divenire realmente protagonisti del lavoro in corso. E’ così cominciata una fase di letture di approfondimento (a partire dalle documentazioni a disposizione della biblioteca cittadina e di quella scolastica) che, mentre forniva informazioni sui contenuti, consentiva anche di rintracciare archivi utili per l’indagine sulle fonti.
La fase successiva, infatti, ha visto le classi impegnate in una serie di visite agli archivi (Archivio storico della città di Asti, Archivio del Museo del Risorgimento, Biblioteca Nazionale di Torino) e nella lettura e duplicazione di giornali d’epoca, di atti delle sedute parlamentari e di delibere del consiglio comunale astigiano.
Costituito il quadro storico ed individuati, sia pure ancora a maglie larghe, i possibili temi degli articoli, il lavoro si è focalizzato sull’approfondimento delle metodologie di lavoro a livello giornalistico.
La prima cosa da definire era il format a cui ispirarsi per la pubblicazione: è stato scelto quello del “La Stampa” che risultava più familiare agli studenti data la collocazione torinese delle sede del giornale stesso. Da questa scelta sono partiti significativi e proficui contatti sia con la redazione nazionale che con quella locale del quotidiano che hanno permesso di coinvolgere alcuni giornalisti della testata nel lavoro di progettazione.
Domenico Quirico, giornalista de La Stampa, ha infatti tenuto ai ragazzi una lezione di approfondimento, rispetto all’esplorazione del quotidiano già realizzata dai ragazzi e dalle insegnanti (suddivisione tematica, tipologia di articoli contenuti, modalità di realizzazione dei diversi tipi di testo), sulla costruzione del giornale, cui è seguita una visita alla redazione nazionale della testata, a Torino, che ha permesso agli studenti di toccare con mano i vari aspetti del lavoro redazionale.
Il passo successivo è stato la costituzione di un gruppo redazionale per ciascuna sezione del giornale (interni, esteri, cronache italiane, cultura e spettacolo, sport, cronaca locale) e di un comitato di redazione per la valutazione degli articoli e la configurazione delle pagine. Si è decisa, in quel contesto, anche la data approssimativa di uscita: un giorno del maggio 2004, alla distanza esatta di 143 anni dai fatti raccontati.
Ciascun gruppo ha poi lavorato separatamente decidendo, in base alla documentazione raccolta, quali articoli scrivere e quale tipologia di testo giornalistico utilizzare per ciascuno di essi.
Gli articoli sono stati poi passati al vaglio del comitato ristretto, coordinato dalle insegnanti.
Questa è stata la parte più difficile e lunga del lavoro ma anche quella più stimolante ed importante sul piano delle competenze da acquisire.
Si trattava infatti non solo di selezionare le tematiche sulla base della storiografia e di ricavare informazioni significative dalle fonti, ma anche di superare il classico stile da relazione scolastica per piegarlo alle esigenze del racconto giornalistico: individuare la notizia intorno a cui far gravitare cercando, nel contempo, di sfruttare al massimo le proprie conoscenze per rendere verosimile l’ambientazione, colorire l’articolo con informazioni accessorie coerenti, lavorare sul lessico per renderlo chiaro e accessibile senza banalizzazioni.
Questo ha comportato spesso supplementi di ricerca e diverse riscritture.
Terminata, almeno provvisoriamente, questa fase era necessario decidere l’impaginazione del giornale, operazione facilitata da una nuova lezione del giornalista Domenico Quirico che, portando in classe alcuni menabò de La Stampa, ha fornito a ragazzi e insegnati alcune regole base per la costruzione delle pagine.
Il comitato di redazione, insieme ai singoli gruppi, ha così ipotizzato la configurazione delle diverse sezioni del giornale e assegnato i compiti relativi al reperimento delle immagini.


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