1947
TEMI
Le vicende della vita quotidiana, degli affetti, dei problemi economici, della
gente del quartiere si intrecciano con la rappresentazione delle lotte del primo dopoguerra e dell’affermarsi del
fascismo.
TRAMA:
Il romanzo è ambientato negli anni venti, in particolare tra il 1925 e il 1926,
periodo in cui si afferma il regime fascista. Gli eventi sono scanditi dallo
scorrere dei mesi e delle ricorrenze festive tradizionali che vedono coinvolti
e partecipi tutti gli abitanti di via del Corno. I Cornacchiai consumano la loro esistenza oppressa da una secolare
povertà in un’ordinaria altalena di gioia e di affanni. Intorno a loro scorre
la storia ufficiale e sembra solo sfiorarli, tenendosi ai di fuori dei confini
del quartiere. Ma siamo negli anni in cui, all’indomani del delitto Matteotti,
imperversa la repressione fascista. Arriva così in via del Corno la Notte
dell’Apocalisse, quando Maciste, gigante buono, comunista per scelta di”cuore”,
trova la morte per mano dei fascisti, dopo una corsa disperata nel deserto
della città per salvare da un'imboscata alcuni esponenti dell'apparato
clandestino. È questo l'evento drammatico che imprime una svolta profonda alla
vita della strada, al destino dei vari personaggi: alle consuete gelosie,
rivalità, ripicche, si assommano adesso la paura, la diffidenza reciproca, il palese o segreto ricatto; e poiché sono i
giovani, soprattutto, ad uscirne cambiati, nel "sentimento" che hanno
di sé e di ciò che li attende, nascono fra loro amori nuovi, o se ne rompono di
antichi. E ad un certo punto nessuno, giovane o vecchio che sia, riuscirà a
mantenersi davvero neutrale: alcuni proseguiranno l'opera di Maciste, pagandone
variamente lo scotto, altri s’iscriveranno al fascio, altri ancora, i più,
opteranno per un’ostinata, “muta protesta”, “l'unica forse” che i tempi
permettono.
LUOGHI E AMBIENTI centro della narrazione è via del Corno con il quartiere che la circonda, nel cuore
di Firenze. Il narratore fa della strada la vera protagonista del romanzo
creando una coralità che mette sullo stesso piano tante storie quotidiane.
PERSONAGGI Le Cronache non hanno un solo protagonista ma
tanti quanti sono gli abitanti di Via del Corno: una piccola folla di
personaggi umili, che Pratolini organizza in un sistema d’eroi e antagonisti.
Eroe per eccellenza è Maciste, il maniscalco che è stato “Ardito del Popolo”
ed è diventato poi un pilastro dell'organizzazione comunista, e antagonista
prima è la Signora, “una creatura che ha posto se stessa al centro
dell'universo”. Dal cono di luce che investe la figura di Maciste prendono
corpo i personaggi positivi come Ugo, Osvaldo, Mario e Carlino, chiamati
a sentimenti puri, e insieme quasi inevitabilmente alla causa antifascista;
nella zona d'ombra della Signora si muovono invece i personaggi negativi:
coloro che un'intima fatale debolezza, o una costituzionale arroganza condanna
a legami torbidi, morbosi, e anche, nel tempo, alla complicità nei confronti
del regime. In mezzo troviamo quelli che l'età tiene ancora fuori da ogni
passione troppo accesa, o cui
l'urgenza del bisogno economico impedisce di compromettersi esplicitamente e
attivamente.
La tecnica del
racconto, ponendo l’accento sulla simultaneità delle diverse “storie”, consente
al narratore di non assumere un punto di vista privilegiato. La narrazione è
quindi “plurifocale” in quanto la rappresentazione della realtà è ottenuta come
“somma” delle diverse prospettive. I luoghi e le persone vengono introdotti in medias
res, come se il lettore li conoscesse da sempre e la psicologia dei
personaggi è descritta non in modo diretto, ma indirettamente, mediante la
rappresentazione delle loro azioni e la loro voce viva, tramite i dialoghi,
largamente presenti nel romanzo. Per la dimensione corale che ricorda i
“Malavoglia”, l’opera si inserisce perfettamente nei modi della narrativa neorealistica,
anche se il realismo del racconto si fonda con il lirismo dei ricordi,
l’impegno con il sentimentalismo, l’ideologia con l’idillio.