1963
Il libro è
stato scritto tra il 1952 e il 1963.
Le novelle
hanno come sfondo una città che potrebbe essere Milano o Torino, metropoli che
proprio in questo periodo stanno facendo i conti con le rapide e radicali
trasformazioni del boom economico.
Lungo lo sviluppo della raccolta si possono
“leggere” i mutamenti che si sono susseguiti durante quegli anni nella realtà
sociale italiana: la violenza delle insegne pubblicitarie, il dilagare dell
consumismo più sfrenato e della logica dell'avido guadagno, in un mondo basato
sulle logiche di produzione e di consumo, che rischia di perdere il senso della
differenza tra esseri umani e cose da vendere.
In
particolare nelle due novelle prese in esame si può cogliere la sempre maggiore
invadenza della pubblicità, che non solo induce ad una corsa sempre più
sfrenata ai consumi (Marcovaldo al supermarket), ma influenza
addirittura la percezione del mondo (Luna e gnac).
INQUADRAMENTO DELL'AUTORE
Calvino nasce
a Cuba nel 1923, ma trascorre l'infanzia e l'adolescenza a Sanremo. Negli anni
della Resistenza partecipa alla lotta partigiana sulle Alpi Marittime,
militando nelle brigate garibaldine. Finita la guerra si trasferisce a Torino
dove si dedica all'attività politica e comincia a scrivere racconti, legandosi
agli ambienti letterari torinesi (casa editrice Einaudi). Nel frattempo si
laurea alla Facoltà di Lettere di Torino, con una tesi sullo scrittore Conrad.
Nel 1959 fonda, insieme a Vittorini, la rivista letteraria "Il
Menabò", che affronta il rapporto fra letteratura e nuova società
industriale. Negli anni successivi compie frequenti viaggi e si stabilisce a
Parigi, continuando l'attività di saggista e di scrittore. Ormai intellettuale
di successo, nel 1984 è chiamato dalla Haward University per tenere lezioni sul
ruolo della letteratura alla fine del millennio, ma nell'estate dello stesso
anno si spegne, colpito da un ictus.
Nell'opera di
Calvino si possono individuare due filoni fondamentali, che seguono uno
sviluppo parallelo: da una parte una linea "realistica" che si basa
su vicende abbastanza verosimili, ambientate sugli sfondi storici e sociali del
tempo, e che comprende "Il sentiero dei nidi di ragno" (1947),
"La formica argentina" (1952), "La speculazione edilizia"
(1957), "La nuvola di smog" (1958), la maggior parte dei
"Racconti" (1958), "La giornata di uno scrutatore";
dall'altra parte una linea "fantastica", di carattere fiabesco,
filosofico, nei tre romanzi "Il visconte dimezzato" (1952), "Il
barone rampante" (1957), "Il cavaliere inesistente" (1959), e in
"Marcovaldo ovvero le stagioni in città" (1963); e fantascientifico,
nelle "Cosmicomiche" (1956) e di "Ti con Zero" (1957).
La
separazione tra le due linee non è assolutamente netta: se le storie
realistiche sono calate in un clima avventuroso, favoloso e bizzarro, per
contro, quelle più spiccatamente fantastiche affrontano, sia pure in chiave
allegorica e figurata, le contraddizioni e i problemi del mondo contemporaneo
(è il caso di "Marcovaldo ovvero le stagioni in città").