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Non sviluppo

Concetto di civiltà del non sviluppo

Se lo sviluppo è una categoria storica tipicamente occidentale, si potrebbero definire civiltà del non sviluppo tutte quelle extraoccidentali. L'Europa occidentale e gli USA hanno, a partire dal XIX sec. iniziato un processo di esportazione del modello economico capitalistico, che nel tempo ha inesorabilmente spento tutti gli altri modelli economici e sociali, dagli Indiani d'America alle civiltà dell'Africa; dalle varie espressioni asiatiche alle ben più note civiltà amerinde. L'impatto, tuttavia, non ha sostituito al vecchio sistema, che, per quanto criticabile, garantiva un equilibrio economico nella produzione e distribuzione, il nuovo, ovvero il nostro, ma ha creato in genere situazioni squilibrate e carenti, tutte riconducibili ad una condizione di sottosviluppo. Non va dimenticato quanto è avvenuto e sta avvenendo in Tibet, dove una civiltà millenaria, integrata con il Buddismo, è stata sistematicamente perseguitata, brutalizzata con il fine di annientarla in nome del superiore modello comunista cinese, il quale, a suo modo, persegue una via di sviluppo sempre più compatibile con quella occidentale. Si tratta di una pagina recente della storia, ancora aperta, che non andrebbe tralasciata, se è vero che la memoria è una espressione di solidarietà con gli oppressi.

 

Le civiltà del non-sviluppo sono strutture sociali che funzionano sulla base di regole statiche, le quali assicurano il mantenimento delle relazioni sociali e dei rapporti economici. Non furono mondi paradisiaci, come una certa cultura hippy aveva creduto, ma ugualmente non erano sottoposti alla tirannia del produttivistico, del profitto ad ogni costo e della competizione sfrenata, come ormai avviene in tutte le civiltà occidentali. Sono comprensibili e apprezzabili solo se si introducono dei punti di vista insoliti per noi: qualità dell'esistenza, tranquillità sociale, ritmi di vita più lenti e più comunitari, percezione sacrale della natura vissuta attraverso una ritualità della vita.

 

A titolo di esempio si potrebbero considerare le civiltà più note a noi occidentali: la tibetana, gli Indiani d'America, i Dogon del Niger, per limitarci proprio a quei nomi legati a celebri film o pubblicazioni. Si propone di dedicare almeno due ore a questo aspetto, tenendo conto che i manuali non sono di aiuto e che quindi bisognerà reperire il materiale. Incominciamo con una ricerca in Internet. Cerchiamo informazioni sui Dogon, digitando la parola e restringendo la ricerca prima ai siti italiani e quindi estendendola ai siti francesi (la Francia ha studiato più di tutti questa popolazione) e inglesi. Per un primo inquadramento geografico: http://www.dogon-lobi.ch/dogonalbum.htm . Nello stesso sito è già possibile, attraverso fotografie e brevi informazioni, costruire una prima immagine della popolazione. Quale obiettivo prefissarci? Rendere confrontabile una civiltà arcaica con la nostra attuale. Un motore che sa restituire utili e interessanti notizie in proposito è il seguente:

        http://www.piazzadante.it/homesearch

         Le informazioni di questo indirizzo sono utili per l' avvicinamento ad una civiltà del non sviluppo e potrebbero certamente bastare per i nostri obiettivi.

 

Per un approccio "leggero" mettiamo a disposizione una cartina e alcune pagine tratte dal libro di Marcel Griaule, Dio d'acqua, Garzanti, 1968.

          

             

Queste pagine tracciano il profilo  di un ambiente e di una cultura arcaiche ma non prive di una elaborazione. E' facile rendersi conto del ricorso al simbolo per costruire una rappresentazione dell'universo e dell'uomo. Queste civiltà non hanno avuto scampo, essendo più deboli e incompatibili con i processi di sviluppo. E' possibile anche cogliere, in queste pagine, credenze oggi per l'occidente inaccettabili, ma anche su queste sarebbe superficiale passare sopra come se fossero espressione di ingenuità o peggio di barbarie..

A questo punto si può procedere ad un approfondimento mediante una serie di domande cui gli alunni dovrebbero rispondere, al fine di favorire una riflessione sulle cose lette. Supposto di aver lavorato solo sul materiale messo qui  a disposizione, ecco alcune domande guida:

  1. Definire intuitivamente il concetto di "civiltà del non sviluppo" dopo aver messo a fuoco, con esempi concreti, il modello di sviluppo e di sottosviluppo.

  2. Individuare degli indicatori che si ritengono utili a definire il modello del non-sviluppo.

  3. Individuare aree geografiche dove ancora sopravvivono modelli di non sviluppo.

Per rispondere a queste domande, è sufficiente utilizzare quanto acquisito attraverso le altre sezioni e procedere con gli indirizzi forniti.