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La Borghesia

gruppo sociale, caratteristico della società europea occidentale, di origine medievale, ma sviluppatosi soprattutto in età moderna e contemporanea. Il termine comparve sul finire del Medioevo (secc. XI-XII) e designò, soprattutto in ambito francese e tedesco, gli abitanti dei borghi e delle città , che cominciavano a rifiorire dopo l'eclissi dei secoli precedenti.

 

L'emancipazione giuridica della città

Almeno in origine borghesia indicava una condizione giuridica: l'emancipazione dell'abitante della città dal monarca o dal signore feudale ("l'aria della città rende liberi"). Non si trattava quindi di una condizione sociale legata a specifiche attività economiche. Solo in seguito il termine passò a indicare una classe di persone che viveva del commercio, delle operazioni finanziarie, dell'artigianato o delle prime rudimentali attività industriali. Ma borghesi erano considerati anche notai, avvocati, medici, speziali, letterati, tutti coloro cioè che contribuivano all'amministrazione della città e ne dominavano la vita intellettuale.

 

Il terzo stato

Nell'età moderna, lungo il cosiddetto ancien régime , il termine borghesia cominciò a individuare un'aggregazione sociale senza privilegi contrapposta sul piano giuridico e formale alla nobiltà e al clero: il terzo dei tre "stati". Si trattava di una aggregazione sociale senza coscienza (o orgoglio) di classe, come è dimostrato, tra l'altro, dal forte desiderio dei suoi componenti di passare, appena ne avessero avuto la possibilità, nella classe superiore della nobiltà, assumendone le caratteristiche di vita: tipiche furono, per es., la corsa all'acquisto di titoli nobiliari legati alle cariche, particolarmente in Francia, o la nobilitazione attraverso i matrimoni o l'acquisto della proprietà terriera. Le necessità sempre più complesse dell'amministrazione dello Stato moderno, con il conseguente aumento della burocrazia, aprirono un altro importante campo di sviluppo alla borghesia. In questa funzione la borghesia fu utilizzata in contrapposizione alla nobiltà: in Francia, per es., dove la monarchia si servì di funzionari borghesi come intendenti nell'amministrazione periferica per meglio controllare la nobiltà locale.

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Una coscienza di classe borghese

L'arroccarsi della nobiltà nei propri privilegi (controllo delle alte cariche a corte, monopoli dell'esercito, esenzioni fiscali e giurisdizionali ecc.) e il tentativo di rendere più difficile la "nobilitazione" contribuirono allo sviluppo di una coscienza di classe borghese. Il "terzo stato" (o, più esattamente, la parte superiore, più ricca, di questo) voleva ottenere il diritto a governare, come scrisse l'abate Emmanuel-Joseph Sieyès: "Che cos'è il terzo stato? Tutto. Che cos'è stato finora nell'ordinamento statale? Nulla. Che cosa vuole? Diventare qualcosa." La rivoluzione francese segnò l'inizio dell'affermazione della borghesia come classe dominante, grazie anche agli sviluppi della quasi contemporanea rivoluzione industriale.

 

La società borghese

Per parecchio tempo, comunque, la ricchezza della borghesia rimase prevalentemente legata alla terra, ma si intrecciò in modo crescente con il nuovo fermento dell'attività economica. Caratteristica della borghesia ottocentesca divenne la possibilità teorica per ogni individuo di accedervi, purché fosse in grado raggiungere il necessario livello di ricchezza attraverso il lavoro. Tale schema fu assimilato nelle esperienze liberali del sec. XIX. Le società borghesi si basarono quindi sulla capacità personale del cittadino (espressa, per es., nella restrizione del diritto di voto a chi possedesse requisiti di censo o di cultura). Tali elementi la strutturarono in modo elitario, facendo emergere soprattutto il potere dei ceti di notabili e della borghesia capitalistica in ascesa. Con la rivoluzione industriale intanto nasceva anche la nuova classe antagonista della borghesia, il proletariato: la tendenza alla polarizzazione sembrava innegabile.

 

L'articolazione della borghesia

A partire dalla fine dell'800 cominciarono però a emergere con maggiore evidenza differenziazioni tra alta, media e piccola borghesia: costituita la prima dai grossi imprenditori capitalisti o dai finanzieri, la seconda e la terza da professionisti, commercianti, piccoli possidenti, impiegati di varia consistenza economico-sociale. I confini di queste articolazioni sociali della borghesia sono piuttosto labili. Alcuni storici preferiscono quindi parlare di più borghesie, che si differenziano profondamente per le attività professionali, gli stili di vita, la mentalità.

 

Il mondo anglosassone

Nel mondo anglosassone il termine borghesia manca e viene sostituito con il termine middle class, classe media. Ciò deriva da un tipo di evoluzione sociale particolare della società inglese, ma soprattutto di quella nordamericana. Le grandissime disparità sociali ed economiche interne dei due paesi non impediscono che esista una scala sociale senza discontinuità e caratterizzata da una mobilità sociale (tanto verso l'alto che verso il basso) molto più accentuata di quella riscontrabile nell'Europa continentale

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