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Giunto in Francia, riuscì a impadronirsi del potere rovesciando il
Direttorio con il colpo
di Stato del 18 brumaio (9 novembre 1799). Varata una nuova Costituzione,
Napoleone, divenuto primo console, attuò nel corpo della nazione profonde
riforme, ristrutturando l'amministrazione statale in forma fortemente
centralizzata e varando nuovi codici giuridici (tra i quali il nuovo codice
civile del 1804). Tornato in Italia, dopo aver battuto gli Austriaci a Marengo
(1800), li costrinse a firmare la pace di Lunéville (1801). Console a vita nel
1802, imperatore nel 1804, re d'Italia (Milano, 26 maggio 1805), Napoleone
ristabilì la tradizione monarchica. Nel 1805 e nel 1806 sbaragliò le truppe
della III e IV coalizione ad Austerlitz, a Jena e a Friedland; nel 1807 dichiarò
il blocco economico contro l'Inghilterra che nel 1805 aveva inutilmente
progettato, di invadere, dovendo però subire l'annientamento della sua flotta a
Trafalgar nuovamente ad opera di Nelson, e procedette a una serie di annessioni
territoriali in Europa; stipulò inoltre il trattato di Tilsit con lo zar
Alessandro I, nel tentativo di imporre all'Europa una divisione in due nette
zone di influenza. Nel 1810, dopo aver ripudiato Giuseppina, sposò Maria Luisa,
figlia di Francesco I d'Austria. Nel frattempo aveva battuto (1809) le truppe
della V coalizione a Wagram.