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La ricerca della rete delle scuole polo di storia sulla storia della scuola

gli interventi del seminario di ottobre 2002

L’EDILIZIA SCOLASTICA PUBBLICA ASTIGIANA CRONOLOGIA
Edoardo Angelino

 DA META’ OTTOCENTO ALLA PRIMA GUERRA MONDIALE

  1852 Istituzione, nell’isolato di S. Anastasio, del Collegio
Convitto, che doveva preparare i giovani della classe dirigente locale agli studi universitari. Verrà chiuso nel 1870.

1854 Gli allievi delle scuole pubbliche della città di Asti dovevano essere 2253 dei quali solo 1005 d’inverno e 560 in primavera-estate frequentanti. Le scuole erano concentrate nell’isolato del convento di S. Anastasio (attuale isolato del Liceo classico). Nello stesso anno il Comune deliberò l’istituzione, negli stessi edifici, di una Scuola Tecnica maschile post-elementare.

1854 Istituzione della scuola di Metodo per Aspiranti maestre (dal 1859 Scuola Normale). I locali erano situati nell’isolato di S. Anastasio.

1857 Istituzione del Collegio Militare di Asti nei locali dell’ex convento dell’Annunziata (poi Scuola media Leonardo da Vinci). Verrà chiuso nel 1866.

1858 Sono attive scuole nelle località di Mombarone, Montemarzo, Quarto e Valleandona

1860 istituzione del Ginnasio e poi del Liceo Classico e dell’Istituto Tecnico, sempre nell’isolato di S. Anastasio. Il Liceo diventerà statale nel 1909, l’Istituto tecnico nel 1894

1862 Ad Asti risultano esistenti 12 classi elementari maschili (640 alunni) e otto femminili (375 alunne). Nelle ventine sono segnalate sei classi maschili e tre femminili (438 alunni in totale)

1867 Progetto per il primo restauro dell’isolato di S. Anastasio

1869 Trasformazione del Collegio femminile (fondato nel 1853) in Istituto Femminile Superiore e sua dislocazione nell’isolato di S. Anastasio.

1884 Piano per la costruzione di edifici scolastici nelle frazioni. Prevede quattro tipologie di scuola: A, una sola aula; B due aule e abitazione degli insegnanti; C tre aule e annessi alloggi per gli insegnanti, D edifici con sei o più aule (quest’ultima tipologia verrà realizzata solo in città). Vengono edificati edifici scolastici a Quarto inferiore, Caniglie, Casa Coppi, Valmanera, Bricco Gianotti, S. Anna, Casabianca e Valleandona

1889 Progetto della scuola elementare di S. Pietro

1893 Progetto della scuola elementare di S. Quirico (in Via Comentina)

1897 Fondazione della scuola di Arti e mestieri per operai d’industria

1892 Trasformazione della chiesa di S. Anastasio in palestra di ginnastica

1906 Inizio dei lavori di ristrutturazione dell’isolato di S. Anastasio nelle parti prospicienti corso Alfieri e Via Giobert

Nel complesso alla metà dell’Ottocento la politica di edilizia scolastica del Comune di Asti appare molto ridotta e si limita al riutilizzo del Convento di S. Anastasio, sconsacrato in epoca napoleonica e acquistato dall’amministrazione cittadina nel 1835. Le aule erano fatiscenti, male illuminate e sovraffollate. Nel 1862 l’ispettore scolastico N. Valligiani scriveva: “Occorre nominare una maestra per la borgata di Revignano, in cui havvi un numero di allievi superiore a 80 ed un’altra maestra in Valleandona, dove un’unica insegnante fa scuola a 70 scolari” E nei locali dell’isolato di S. Anastasio nel 1867“a causa dell’affluenza di alunni iscritti nella prima elementare, il maestro era costretto a far stare in piedi, a turno, una parte della scolaresca non essendovi posti a sedere per tutti.”[1]

Solo alcuni anni dopo l’introduzione della legge Coppino, il Comune, grazie al contributo dello stato, è in grado di attuare i primi interventi di edilizia scolastica, riguardanti le elementari. Sotto la pressione dell’aumento demografico e dei primi insediamenti manifatturieri, avviene un primo decentramento degli edifici scolastici: sono infatti costruite due nuove scuole per i rioni popolari di S: Rocco e S. Quirico. Importante però è notare che quasi contemporaneamente vengono progettate le scuole rurali, segno che la vocazione agricola della città resta forte e l’amministrazione vuole scoraggiare lo spopolamento delle campagne. 

L’EPOCA FASCISTA 

  • 1926 Sopraelevazione della scuola di S. Pietro.
  • 1927 Inizio del completamento della ristrutturazione dell’isolato di S. Anastasio. Verrà terminata in cinque anni. Nell’isolato vengono sistemati il Regio Liceo Ginnasio “V:Alfieri”, il Regio Istituto Tecnico “G. A. Giobert”, la Regia scuola di Avviamento professionale “Vittorio Emanuele III” (poi “A. Brofferio”) e la scuola elementare “G. Carducci”). La Scuola Normale Femminile fu invece soppressa con la riforma Gentile. Al suo posto viene istituito l’Istituto Magistrale Femminile privato “N. S. della Purificazione” in piazza Lugano(1934).
  • 1927 Progetto comunale per la costruzione di quattro edifici scolastici elementari urbani: Sbocchi Nord, Pilone, Torretta e S. Rocco.
  • 1928 Ristrutturazione dei locali della caserma Oddone Roero (Via Roero, attuale scuola media Gatti) e loro utilizzo per la scuola elementare di S. Rocco
  • 1929 Inaugurazione della scuola di piazza V. Veneto, ma sua immediata cessione all’esercito, che ne farà la sede del Comando di Divisione locale, necessario per la consentire alla città di divenire capoluogo di provincia.
  • 1930 Costruzione della scuola elementare del Pilone.
  • 1933 Inaugurazione della scuola elementare “Arnaldo Mussolini” (attuale Dante), costruita in sostituzione di quella in piazza V. Veneto.
  • 1938 Inaugurazione della scuole elementare della Torretta
  • 1939 Sopraelevazione della scuola elementare del Pilone e sua intitolazione “G. Pascoli”
  • 1940 Istituzione della nuova scuola media, in seguito alla riforma Bottai, e sua dislocazione nei locali dell’ex caserma Oddone Roero
  • 1944 Istituzione del Liceo Scientifico (sezione staccata di quello di Casale) e sua dislocazione nei locali dell’isolato di S. Anastasio
  • Negli Anni Trenta furono inoltre progettati e realizzati numerosi edifici scolastici per le frazioni: borgo Tanaro (Parini), Valmaggiore Viattosto, S. Grato, Val Baciglio, Bricco Fassio, Montegrosso Cinaglio, San Carlo, Valmairone, Serravalle e altri minori. Il progetto base per questi edifici fu realizzato dall’ufficio tecnico comunale nell’aprile del 1930 e approvato dal Podestà nel giugno seguente.

In epoca fascista l’edilizia scolastica astigiana ha un notevole incremento. Dapprima è curata la ristrutturazione dei locali per l’istruzione superiore (sempre accentrati nell’isolato di S. Anastasio), poi viene data molta attenzione all’edilizia per la scuola elementare. I nuovi edifici sono decentrati nei quartieri popolari, dove lo sviluppo dell’industria ha attirato nuova popolazione, e nella zona degli Sbocchi Nord dove la sistemazione di corso Dante e delle aree adiacenti ha fatto sorgere una nuova area residenziale borghese. È importante notare che comunque, anche in ottemperanza alle direttive dei Regime, l’attenzione per le scuole rurali resta molto alta e il Comune di Asti investe ingenti capitali nella costruzione di edifici scolastici nelle frazioni. 

 DAL DOPOGUERRA AD OGGI

 Negli anni Quaranta e Cinquanta l’edilizia scolastica astigiana attraversa una sostanziale fase di stallo. All’aumento della popolazione in età scolare nel capoluogo si risponde con l’aumento di alunni per classe, i doppi turni e l’affitto di locali. A partire dagli anni Sessanta lo sviluppo demografico della città, legato soprattutto all’immigrazione, e l’innalzamento dell’obbligo scolastico danno un grande impulso all’edilizia scolastica. Inizialmente vi è ancora la tendenza a concentrare nel centro storico le scuole, sia medie che superiori; successivamente, negli Anni Settanta si incomincia a favorire il decentramento delle scuole dell’obbligo.

Nel citare soltanto le maggiori realizzazioni ho preferito dividerle in due grandi gruppi: quelle costruite dal Comune e quelle costruite dalla Provincia.

Amministrazione provinciale (scuole superiori tecniche e scientifiche):

  • Istituto professionale “Castigliano”

  • Istituto tecnico industriale “Artom”

  • Istituto tecnico commerciale “Giobert”

  • Liceo scientifico “Vercelli”

Amministrazione comunale

  • Scuola elementare “C. Cavour”

  • Scuola elementare “U. Cagni”

  • Scuola elementare “Rio Crosio”

  • Scuola elementare “A. Gramsci”

  • Scuola elementare “Eo Bussano”

  • Scuola elementare “Salvo D’Acquisto”

  • Scuola elementare“Anna Frank”

  • Scuola media “Martiri della Libertà”

  • Scuola media “Olga e Leopoldo Jona”

  • Istituto professionale per l’agricoltura “Penna”

  • Istituto d’Arte “B. Alfieri”

  • Istituto Magistrale “A. Monti” (ristrutturazione della ex caserma Carlo Alberto).

Bisogna inoltre ricordare l’istituzione delle Scuole medie “Goltieri”(Isolato di S. Anastasio) e “Vinci” (Ex Collegio Militare) e dell’Istituto professionale per il commercio “Sella” nei locali della scuola media “Brofferio”, trasferita a sua volta nell’ex educatorio “V. Alfieri”.

FONTI 

G. Buttrico, “Asti, progetto e costruzione di una città, 1848-1918” L’arciere, Cuneo, 1981

G. Buttrico, “Asti, progetto e costruzione di una città, 1918-1940” Comune di Asti, Asti, s. d.

G. Crosa, “Asti nel Sette-Ottocento”, Gribaudo, Cavallermaggiore, 1993.

Le fonti archivistiche più importanti sono:

Archivio storico comunale di Asti (contiene una documentazione accurata sulle pratiche relative ai progetti e alla edificazione di tutti gli edifici scolastici della città, la cui costruzione e manutenzione riguardava il Comune. È  ricca di disegni e planimetrie)

Archivio di Stato di Asti (nel fondo Provveditorato vi sono molti faldoni contrassegnati Edilizia scolastica che contengono le planimetrie e i carteggi relativi alla costruzione e manutenzione di tutti gli edifici scolastici della provincia sorti dal 1935 in avanti. Vi è anche qualche documento sparso relativo agli anni precedenti).


[1] G. Crosa, “Asti nel Sette-Ottocento”, Gribaudo, Cavallermaggiore, 1993. pag 577

 

STORIA DELLA SCUOLA

gli interventi del seminario di ottobre 2002

programma del seminario del 9-10 ottobre 2002

le schede di analisi dei documenti (materiale preparatorio per il seminario di autunno 2002)

progetto del seminario di autunno 2002  

incontri di formazione Marzo 2002

il progetto di ricerca in sintesi

il progetto di ricerca nei dettagli

 

 

  

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