chi siamo | attività e news | la biblioteca | laboratorio di lettura | ||
giochi | multimedia e web | laboratorio di storia | laboratorio accadueo |
LABORATORIO DI STORIA > materiali didattici > progetti di lavoro > la ricerca sulla storia della scuola > ottobre 2002 |
|
La ricerca della rete delle scuole
polo di storia sulla storia della scuola gli interventi del seminario di ottobre 2002 L’EDILIZIA
SCOLASTICA PUBBLICA ASTIGIANA
CRONOLOGIA DA
META’ OTTOCENTO ALLA PRIMA GUERRA MONDIALE
1854 Gli allievi delle scuole pubbliche della città di Asti dovevano essere 2253 dei quali solo 1005 d’inverno e 560 in primavera-estate frequentanti. Le scuole erano concentrate nell’isolato del convento di S. Anastasio (attuale isolato del Liceo classico). Nello stesso anno il Comune deliberò l’istituzione, negli stessi edifici, di una Scuola Tecnica maschile post-elementare. 1854 Istituzione
della scuola di Metodo per Aspiranti maestre (dal 1859 Scuola Normale). I
locali erano situati nell’isolato di S. Anastasio. 1857 Istituzione
del Collegio Militare di Asti nei locali dell’ex convento
dell’Annunziata (poi Scuola media Leonardo da Vinci). Verrà chiuso nel
1866. 1858 Sono
attive scuole nelle località di Mombarone, Montemarzo, Quarto e Valleandona 1860 istituzione
del Ginnasio e poi del Liceo Classico e dell’Istituto Tecnico, sempre
nell’isolato di S. Anastasio. Il Liceo diventerà statale nel 1909,
l’Istituto tecnico nel 1894 1862 Ad
Asti risultano esistenti 12 classi elementari maschili (640 alunni) e otto
femminili (375 alunne). Nelle ventine sono segnalate sei classi maschili e
tre femminili (438 alunni in totale) 1867 Progetto
per il primo restauro dell’isolato di S. Anastasio 1869 Trasformazione
del Collegio femminile (fondato nel 1853) in Istituto Femminile Superiore e
sua dislocazione nell’isolato di S. Anastasio. 1884 Piano
per la costruzione di edifici scolastici nelle frazioni. Prevede quattro
tipologie di scuola: A, una sola aula; B due aule e abitazione degli
insegnanti; C tre aule e annessi alloggi per gli insegnanti, D edifici con
sei o più aule (quest’ultima tipologia verrà realizzata solo in città).
Vengono edificati edifici scolastici a Quarto inferiore, Caniglie, Casa
Coppi, Valmanera, Bricco Gianotti, S. Anna, Casabianca e Valleandona 1889 Progetto della scuola elementare di S. Pietro 1893 Progetto della scuola elementare di S. Quirico (in Via Comentina) 1897 Fondazione
della scuola di Arti e mestieri per operai d’industria 1892 Trasformazione
della chiesa di S. Anastasio in palestra di ginnastica 1906 Inizio
dei lavori di ristrutturazione dell’isolato di S. Anastasio nelle parti
prospicienti corso Alfieri e Via Giobert Nel complesso
alla metà dell’Ottocento la politica di edilizia scolastica del Comune di
Asti appare molto ridotta e si limita al riutilizzo del Convento di S.
Anastasio, sconsacrato in epoca napoleonica e acquistato
dall’amministrazione cittadina nel 1835. Le aule erano fatiscenti, male
illuminate e sovraffollate. Nel 1862 l’ispettore scolastico N. Valligiani
scriveva: “Occorre nominare una maestra per la borgata di Revignano, in
cui havvi un numero di allievi superiore a 80 ed un’altra maestra in
Valleandona, dove un’unica insegnante fa scuola a 70 scolari” E nei
locali dell’isolato di S. Anastasio nel 1867“a causa dell’affluenza
di alunni iscritti nella prima elementare, il maestro era costretto a far
stare in piedi, a turno, una parte della scolaresca non essendovi posti a
sedere per tutti.”[1] Solo alcuni
anni dopo l’introduzione della legge Coppino, il Comune, grazie al
contributo dello stato, è in grado di attuare i primi interventi di
edilizia scolastica, riguardanti le elementari. Sotto la pressione
dell’aumento demografico e dei primi insediamenti manifatturieri, avviene
un primo decentramento degli edifici scolastici: sono infatti costruite due
nuove scuole per i rioni popolari di S: Rocco e S. Quirico. Importante però
è notare che quasi contemporaneamente vengono progettate le scuole rurali,
segno che la vocazione agricola della città resta forte e
l’amministrazione vuole scoraggiare lo spopolamento delle campagne. L’EPOCA
FASCISTA
In
epoca fascista l’edilizia scolastica astigiana ha un notevole incremento.
Dapprima è curata la ristrutturazione dei locali per l’istruzione
superiore (sempre accentrati nell’isolato di S. Anastasio), poi viene data
molta attenzione all’edilizia per la scuola elementare. I nuovi edifici
sono decentrati nei quartieri popolari, dove lo sviluppo dell’industria ha
attirato nuova popolazione, e nella zona degli Sbocchi Nord dove la
sistemazione di corso Dante e delle aree adiacenti ha fatto sorgere una
nuova area residenziale borghese. È importante notare che comunque, anche
in ottemperanza alle direttive dei Regime, l’attenzione per le scuole
rurali resta molto alta e il Comune di Asti investe ingenti capitali nella
costruzione di edifici scolastici nelle frazioni. DAL
DOPOGUERRA AD OGGI Negli anni Quaranta e Cinquanta l’edilizia scolastica astigiana attraversa una sostanziale fase di stallo. All’aumento della popolazione in età scolare nel capoluogo si risponde con l’aumento di alunni per classe, i doppi turni e l’affitto di locali. A partire dagli anni Sessanta lo sviluppo demografico della città, legato soprattutto all’immigrazione, e l’innalzamento dell’obbligo scolastico danno un grande impulso all’edilizia scolastica. Inizialmente vi è ancora la tendenza a concentrare nel centro storico le scuole, sia medie che superiori; successivamente, negli Anni Settanta si incomincia a favorire il decentramento delle scuole dell’obbligo. Nel citare soltanto le maggiori realizzazioni ho preferito dividerle in due grandi gruppi: quelle costruite dal Comune e quelle costruite dalla Provincia. Amministrazione provinciale (scuole superiori tecniche e scientifiche):
Amministrazione comunale
Bisogna inoltre ricordare l’istituzione delle Scuole medie “Goltieri”(Isolato di S. Anastasio) e “Vinci” (Ex Collegio Militare) e dell’Istituto professionale per il commercio “Sella” nei locali della scuola media “Brofferio”, trasferita a sua volta nell’ex educatorio “V. Alfieri”. FONTI
G. Buttrico, “Asti, progetto e costruzione di una città, 1848-1918” L’arciere, Cuneo, 1981 G. Buttrico, “Asti, progetto e costruzione di una città, 1918-1940” Comune di Asti, Asti, s. d. G. Crosa, “Asti nel Sette-Ottocento”, Gribaudo, Cavallermaggiore, 1993. Le fonti archivistiche più importanti sono: Archivio storico comunale di Asti (contiene una documentazione accurata sulle pratiche relative ai progetti e alla edificazione di tutti gli edifici scolastici della città, la cui costruzione e manutenzione riguardava il Comune. È ricca di disegni e planimetrie) Archivio di Stato di Asti (nel fondo Provveditorato vi sono molti faldoni contrassegnati Edilizia scolastica che contengono le planimetrie e i carteggi relativi alla costruzione e manutenzione di tutti gli edifici scolastici della provincia sorti dal 1935 in avanti. Vi è anche qualche documento sparso relativo agli anni precedenti). [1]
G. Crosa, “Asti nel Sette-Ottocento”, Gribaudo,
Cavallermaggiore, 1993. pag 577 |
|
||||||||
gli interventi del seminario di ottobre 2002 programma del seminario del 9-10 ottobre 2002 le schede di analisi dei documenti (materiale preparatorio per il seminario di autunno 2002) progetto del seminario di autunno 2002 incontri di formazione Marzo 2002 il progetto di ricerca in sintesi il progetto di ricerca nei dettagli
|
LABORATORIO DI STORIA materiali didattici > progetti di lavoro > la ricerca sulla storia della scuola |