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LABORATORIO DI STORIA > materiali didattici > progetti di lavoro > la ricerca sulla storia della scuola > ottobre 2002
 
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La ricerca della rete delle scuole polo di storia sulla storia della scuola

gli interventi del seminario di ottobre 2002

METODOLOGIA DELLA RICERCA
Laurana Lajolo

La ricerca su Gli archivi scolastici e la storia della scuola astigiana. Il regolamento dell’autonomia e la centralità della storia contemporanea nell’ultimo anno di corso della scuola media e della scuola superiore hanno comportato modifiche sostanziali nell’architettura istituzionale della scuola e nella programmazione dei docenti, producendo un quadro di innovazione, in cui diventa interessante la ricerca e la sperimentazione all’interno della proposta didattica.

In tale contesto generale, questa ricerca che prende spunto dal ricco, multiforme e variegato patrimonio contenuto negli archivi delle scuole e del Provveditorato agli studi è un’occasione qualificante per porre l’attenzione sullo studio della storia della scuola astigiana, utilizzando in senso critico fonti d’archivio non ancora studiate. Attraverso la ricerca è possibile sperimentare una ricerca d’archivio, il lavoro sulle fonti cartacee e di memoria, la ricostruzione di avvenimenti storici che hanno inciso nell’organizzazione scolastica, la formulazione delle procedure  didattiche inerenti a metodologie e contenuti, pensando ad attività di laboratorio con gli studenti.

In questo senso la ricerca sugli archivi scolastici assume i connotati di una ricerca storico-didattica di notevole interesse per la formazione/autoformazione dei docenti impegnati, per fornire strumenti per la pratica didattica e, quindi, per definire nel concreto la figura del docente-ricercatore, così come la prevede il regolamento sull’autonomia. 

L’insegnamento della storia contemporanea. La centralità dell’insegnamento della storia contemporanea, a conclusione del corso di studi, ha evidenziato alcuni problemi metodologici e contenutistici di notevole spessore, che gli insegnanti hanno dovuto affrontare spesso in modo autodidatta ed attraverso la sperimentazione sul campo. Ad esempio, la pluralità delle fonti, da quelle cartacee a quelle multimediali; la parzialità della visione eurocentrica della storia rispetto al quadro mondiale degli avvenimenti; l’approccio didattico alla relazione tra presente e un passato recente, con una bibliografia storiografica ancora insufficiente; il rapporto tra ideologie e interpretazioni storiche e altro ancora.

Riguardo all’insegnamento della storia contemporanea il docente, infatti, oltre alla funzione di organizzatore del sapere storico e anche testimone degli avvenimenti che insegna, portatore di memoria individuale e collettiva, con tutte le problematiche metodologiche ed educative che ne conseguono.

Quindi i nodi concettuali per l’insegnamento della storia contemporanea sono :

         la complessità della storia e la centralità dell’insegnamento della contemporaneità nei processi formativi degli studenti;

         le categorie e le tematiche rilevanti della ricostruzione del passato, anche attraverso l’uso critico delle fonti di memoria, in relazione all’acquisizione da parte degli studenti della dimensione del tempo storico e della comprensione del presente;

         il ruolo degli insegnanti nella formazione della coscienza critica degli studenti, attraverso la conoscenza storica e la sperimentazione del “fare storia” da parte degli studenti;

         la funzione del docente ricercatore e lo strumento laboratorio,

         il rapporto intergenerazionale tra i soggetti della scuola (docenti e studenti)  e la responsabilità educativa; è importante la riflessione critica sulla categoria della soggettività, che ha un ruolo così importante nella relazione educativa;

  • l’interrelazione tra scuola e società.     

Il docente ricercatore. Per esercitare consapevolmente il ruolo docente rispetto alla complessità e problematicità dell’insegnamento della storia contemporanea, occorre che l’insegnante acquisisca solidi strumenti critici e metodologici ed adeguati supporti di analisi e di conoscenza dell’uso delle fonti, comprese quelle di memoria, e della pluralità delle interpretazioni storiografiche.

Si configura così la figura del docente-ricercatore, indicato dal regolamento sull’autonomia delle istituzioni scolastiche.

L’insegnante-ricercatore non è assimilabile a quegli insegnanti che conducono ricerche di carattere scientifico in collaborazione con università o istituti di ricerca, ma è una nuova definizione di un docente che sente come esigenza professionale la ricerca didattico-disciplinare per progettare e sostenere con competenza il processo formativo degli studenti.

Il lavoro di ricerca didattica rappresenta sostanzialmente di autoformazione del docente riesce ai fini di  un approccio adeguato al sapere storico.  Cioè la ricerca disciplinare su un determinato argomento viene ad essere finalizzata, oltre che alla propria formazione professionale, anche alla mediazione didattica, cioè alla pratica a scuola: dalla fase della ricerca si passa alla progettazione e alla sperimentazione in classe in conformità alle finalità formative generali degli allievi. 

Il laboratorio. Il “luogo-strumento” per sperimentare con gli studenti quelle modalità di percorsi storici originali di ricerca predisposta è il Laboratorio, luogo mentale che non può essere banalizzato e ridotto a espedienti tecnici o soltanto allo spazio fisico e alle sue attrezzature, è una modalità di programmazione e di cooperazione con gli studenti, i quali assumono in quel contesto il compito attivo di “fare storia”.

Il laboratorio è prima di tutto un’attitudine, una predisposizione metodologica e conoscitiva del docente e della sua concezione della relazione conoscitiva e formativa con gli studenti, è una sperimentazione di una ricerca circoscritta e coerentemente progettata dal docente per ottenere risultati riscontrabili. Attraverso il percorso di ricerca, infatti, gli allievi acquisiscono competenze e conoscenze, che non possono essere trasmesse in altro modo e tanto meno dal manuale e dalla modalità lezione-interrogazione.

Il laboratorio di storia si configura, in specifico per questa ricerca sugli archivi scolastici, come una proposta di lavoro, anche con un impegno orario limitato all’interno della programmazione complessiva, dove sperimentare, almeno una volta nell’arco dell’anno, strategie di approccio alla conoscenza di tematiche, di uso delle fonti e delle procedure storiche, attraverso il coinvolgimento attivo degli allievi, i quali vengono a conoscere dall’interno i meccanismi del “fare storia”. E’ questo un esercizio conoscitivo e metodologico molto impegnativo, ma indispensabile e intensamente proficuo, per cui la ricerca sugli archivi scolastici può  suggerire  ragioni e  possibili modalità di percorso.

Attraverso i percorsi di ricerca, inoltre, docenti e studenti studiano e condividano pluralità interpretative, basate su documenti e non dominate da un relativismo di moda, che, senza fare riferimento alle fonti, riporta semplicemente aspetti del dibattito culturale e politico in corso, e non affronta nel modo giusto, all’interno del sistema educativo, il rapporto necessario e stringente tra società e scuola, tra orizzonti culturali e preparazione scolastica. 

La metodologia della ricerca storico-didattica, che qui viene proposta, non può essere infatti assimilata a quella con esclusive finalità scientifiche e disciplinari, ma è intesa come un progetto complesso, che si articola su tre piani:

  la costruzione di una porzione di conoscenza disciplinare come approfondimento storico,

  la traduzione in termini didattici delle metodologie, delle procedure dello storico e dei contenuti,

  la sperimentazione della ricerca in laboratorio con gli studenti, cioè il “fare storia” con gli allievi.

Attraverso questo procedimento metodologico e conoscitivo i docenti acquisiscono, in prima istanza, nuove conoscenze, nuovi strumenti critici e nuove competenze per poi applicarle nell’insegnamento e nella cooperazione con gli studenti, che diventano a loro volta protagonisti del processo di apprendimento. 

Le procedure della ricerca:

- Ipotesi iniziale. La ricerca è stata progettata da un gruppo di docenti, componenti della Commissione storia del Provveditorato agli Studi di Asti (ora C.S.A.), che hanno individuato nella documentazione relativa alle istituzioni scolastiche un insieme di molteplici fonti molto interessanti per la conoscenza storica e per la formazione di competenze sia dei docenti che degli studenti. L’offerta di collaborazione dell’Archivio di stato di Asti, che ha raccolto la massima parte delle fonti storiche sulla scuola della provincia, è stato prezioso e stimolante. Si è quindi costituita una rete tra le quattro scuole-polo, con capofila il VI Circolo, che ha assunto il compito di sviluppare la ricerca. Per la ricerca vi sono fondi ministeriali e della Fondazione CRA.

- Il gruppo di progettazione ha fatto, quindi, una ricognizione delle fonti a disposizione: quelle bibliografiche generali e locali sulla storia della scuola, quelle nei luoghi di conservazione e di produzione di fonti a livello locale (Archivio di stato, Archivio storico del Comune di Asti, Biblioteca consorziale, Istituto per la storia della resistenza e della società contemporanea della provincia di Asti, alcuni archivi di istituti scolastici). Contestualmente il gruppo ha acquisito conoscenze e strumenti di ricerca attraverso un seminario (aprile-giugno 2001), con i responsabili degli enti citati,  con esperti di storia della scuola e con docenti-archivisti, che stanno attualmente studiando archivi scolastici in altre regioni.

- Dopo questo lavoro di formazione/autoformazione, il gruppo ha organizzato un seminario di presentazione della proposta di ricerca (6/13 marzo 2002) ai colleghi delle scuole astigiane di ogni ordine e grado, che hanno aderito all’iniziativa, proponendo alcune rilevanze e periodizzazioni con un approccio metodologico e critico alle fonti e agli orientamenti interpretativi sulla storia della scuola e ha rilevato le preferenze di ricerca dei colleghi.

- Ha quindi elaborato il progetto di ricerca Gli archivi scolastici e la storia della scuola astigiana, con alcuni ambiti di ricerca:  scuola e istituzioni (gli apparati normativi ed organizzativi della scuola), scuola e rapporto educativo (le modalità di convivenza a scuola), scuola e didattica (i contenuti, i metodi, la formazione dei docenti), scuola e territorio (ricostruzione della cronologia dell’edificio scolastico e collocazione urbanistica delle scuole sul territorio).

- Da questo complesso lavoro preparatorio il gruppo ha tratto anche l’individuazione di strumenti per la ricerca dei colleghi, formulando delle schede, che consentiranno la comparazione dei singoli frammenti di ricerca e la costruzione di un primo mosaico di elaborati per la delineazione di una storia della scuola astigiana.

- L’impianto metodologico e conoscitivo del progetto e la strumentazione vengono presentati nel seminario del 9-10 ottobre 2002 ai docenti-ricercatori, i quali, a loro volta, delinearanno il proprio progetto di ricerca sull’ambito prescelto in relazione alle esigenze della propria classe.

Questo processo di formazione/autoformazione/azione dei docenti attraverso la ricerca, con caratteristiche di scientificità storica e rigorosa impostazione di metodologia didattica, ha la finalità di produrre ed attuare in classe i risultati della conoscenza e della metodologia acquisite.
Quindi l’obiettivo della ricerca non è soltanto la conoscenza e l’approfondimento di un frammento di sapere storico, ma è l’elaborazione di tale conoscenza in un lavoro rivolto agli allievi.

- Sono previsti, nel percorso di questa ricerca, due momenti comuni di discussione, di confronto e di riflessione sui risultati parziali e un seminario conclusivo di presentazione degli elaborati. L’obiettivo è quello di comporre un lavoro collettivo, in collaborazione con tutti i docenti impegnati nel progetto generale di ricerca.

- Con il supporto del gruppo di progettazione, pertanto, i docenti-ricercatori seguono la seguente articolazione della ricerca:

  definire il campo della propria ricerca;

  ricercare e  selezionare le fonti tra quelle indicate dal gruppo di progettazione;

  selezionare i documenti (cartacei, orali, visivi, informatici ecc.) atti a produrre conoscenze e strumenti metodologici utilizzabili dagli allievi;

  elaborare il progetto specifico di ricerca, individuare gli strumenti e definire le procedure didattiche, tenendo un  diario di bordo del lavoro di ricerca;

  presentare il progetto agli allievi e svilupparlo con loro;

  scegliere le modalità di comunicazione del prodotto conclusivo (testo cartaceo o informatico o audiovisivo e così via).

- I tempi della ricerca sono scanditi in due fasi: nel corso dell’anno scolastico 2002-2003 si concluderà il lavoro preparatorio dei docenti e si effettuerà la sperimentazione con gli allievi. Nell’a.s. 2003-2004 si produrrà la sintesi finale della ricerca (pubblicazione, cd, mostra, ecc.), attraverso la rielaborazione complessiva dei singoli apporti alla ricerca.

- La finalità generale della ricerca è  quella di preparare materiali idonei per tracciare un Museo della scuola astigiana, che dovrebbe vedere coinvolti diversi Enti e istituzioni, secondo le specifiche prerogative e competenze.

STORIA DELLA SCUOLA

gli interventi del seminario di ottobre 2002

programma del seminario del 9-10 ottobre 2002

le schede di analisi dei documenti (materiale preparatorio per il seminario di autunno 2002)

progetto del seminario di autunno 2002  

incontri di formazione Marzo 2002

il progetto di ricerca in sintesi

il progetto di ricerca nei dettagli

 

 

  

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