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Il boom degli anni '60

  di Grazia Bologna

IL PERCORSO, I PERCORSI : QUALI E COME

Il percorso è stato pensato per due diverse modalità di utilizzo:

a)
Può essere seguito, nelle scuole medie o superiori, nella sua integralità se il progetto didattico prevede tempi lunghi (almeno l'intero quadrimestre). In questo caso l'articolazione prevista segue un itinerario che, dagli aspetti più direttamente legati ad ambiti tradizionalmente indagati dalla ricerca storica (la trasformazione della città, del mondo del lavoro, l'immigrazione), perviene ai mutamenti più caratterizzanti la storia delle mentalità (nuovi stili di vita e nuovi sistemi di valori) che sono analizzati attraverso ulteriori articolazioni, data la rilevanza centrale che assumono in questo tipo di ricerca.

b)
Può essere utilizzato, in una prospettiva di unità didattica a breve termine, uno solo di questi percorsi. In questo caso l'obiettivo primario non è tanto quello di dare una visione a tutto campo, quanto di offrire la possibilità di confrontare tipi di fonti diversi e di verificare come, pur nei loro linguaggi specifici, esse concordino nel dare informazioni.

L
e fonti fotografiche sono proposte come copertine del percorso, con funzione di stimolo a porsi dei problemi, da sviluppare e analizzare successivamente, attraverso le altre fonti, variamente intrecciate.
Per tutti i vari tipi di fonti e di descrittori presi in considerazione si fa riferimento ad alcuni documenti che testimoniano la situazione
prima del miracolo economico in modo che fungano da termini di confronto. Se i documenti sul miracolo economico sono più numerosi e appartengono rigorosamente al periodo indicato, quelli relativi al “prima” , data la funzione accessoria di paragone che rivestono, sono più limitati e si riferiscono ad un periodo più ampio.
Il confronto ha l'obiettivo di stimolare una riflessione sulla portata, sui costi e sulle prospettive del cambiamento. Non deve essere quindi inteso come contrapposizione che implichi un giudizio di valore, magari un nostalgico rimpianto del “buon tempo andato”, che sarebbe semplicistico e, soprattutto, antistorico.