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Il sistema dei media
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L’invenzione del
cinema Quando
fu inventato nel 1895 dai fratelli Lumière, i quali misero a punto il
prototipo più funzionale di macchina per la proiezione di immagini in movimento, il cinematografo venne considerato poco più
di una curiosità. Ma nel giro di pochi anni, già prima della Grande
Guerra, il cinema aveva conquistato, specie negli Stati Uniti, un vasto
pubblico di .massa. Il costo era largamente accessibile: l’ingresso
costava negli Usa un nichelino (5 soldi), mentre il giornale costava 1
soldo mentre 3-4 soldi costava un romanzo d’appendice (detto pulp
per il tipo di carta di bassa qualità su cui veniva stampato). Il cinema
è da considerarsi realmente il primo mezzo di comunicazione di massa,
nel senso pieno dell’espressione. Esso sviluppa senza precedenti
l’immaginario popolare e per questo è stato definito come “la
macchina dei sogni”. Sognare e desiderare sono due funzioni mentali
importantissime per gli esseri umani: seduto in poltrona e immerso nel
buio, lo spettatore subisce la suggestione delle immagini proiettate
sullo schermo, che gli torneranno poi in mente durante la sua vita
quotidiana, fornendogli nuovi modelli di comportamento e spingendolo
alla loro imitazione. Un altro
aspetto importante del cinema, è che esso sviluppa fino in fondo
potenzialità che erano già implicite nella fotografia, ovvero quelle
di costruire una realtà diversa, “altra”, rispetto a quella
sperimentata dai nostri sensi. Ciò non soltanto perché esso ci insegna
a guardare in base ad angolature nuove, rivoluzionando la prospettiva e
potenziando il nostro senso della vista, ma anche perché è il
risultato di un montaggio di pose e di scene girate in momenti diversi e
luoghi diversi, che vengono incollate le une alle altre, dando
un’impressione di continuità. Come il teatro e assai più del teatro,
il cinema è travestimento, interpretazione, finzione. In un suo
saggio importantissimo per la storia delle comunicazioni di massa, lo
scrittore tedesco W. Benjamin notò che il cinema realizzava tutte le
premesse della riproducibilità su scala di massa dell’opera d’arte.
Lo sviluppo del cinema porta alla nascita della industria
culturale, che trasforma la cultura, che prima aveva basi
amatoriali e artigianali, in un prodotto come tanti altri. Questo
presupposto si realizzò dapprima in America. Già nel 1909 si contavano negli Usa circa 10.000 sale cinematografiche, mentre in Francia ce n’erano appena 2 o 300. Nel 1912 le sette più grandi case cinematografiche americane (le cosiddette majors) si impongono sul mercato mondiale, e in tutti i paesi dal 60 al 90% dei film proiettati è di produzione hollywoodiana.
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