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1. IL DISCORSO PARLATO E
SCRITTO
Una particolare attenzione va
dedicata alla comprensione e alla produzione del discorso parlato e
scritto, in tutta la pluralità di testi possibili, sollecitando sia
l’efficacia della comunicazione sia il controllo della validità dei
ragionamenti. La pratica degli usi funzionali più diversificati della
lingua parlata e scritta significa familiarizzare con i diversi generi di
discorso: un’esperienza da iniziare presto nella scuola di base, ma che
andrà continuata, ripresa e approfondita ai livelli ulteriori.
Bisogna preparare tutti i giovani alle tecniche
della scrittura e della lettura, fornendo loro capacità fondamentali che
oggi risultato largamente compromesse. Si impone quindi fin dall’inizio
del percorso scolastico la necessità di valorizzare i metodi idonei a dar
la padronanza della lingua italiana ai giovani, e a farne comprendere la
struttura. Andranno ridisegnati metodi di analisi del discorso, di sintesi
e parafrasi testuale, e di controllo della parola nelle diverse modalità
enunciative.
Soprattutto nelle prime fasi scolastiche occorre provvedere alla
sostituzione, almeno parziale, di alcuni sistemi legati alla didattica
tradizionale: il "tema" come composizione retorica in molti casi
non è idoneo agli scopi ora indicati, e può con efficacia essere
integrato in forma crescente (fino alla sua eventuale sostituzione) da
attività di scrittura breve, funzionale, di rielaborazione e via dicendo.
Il giovane deve essere preparato innanzi tutto alla comprensione e alla
produzione di messaggi scritti pratici e essenziali, condizione necessaria
per la successiva acquisizione delle capacità di assimilare ed elaborare
correttamente discorsi più complessi, e di argomentare in modo più
approfondito e appropriato.
Naturalmente, ciò comporta anche la messa in atto di tecniche per la
lettura di testi, in particolare dei classici, che esigono capacità di
concentrazione e riflessione. Ma la lettura va intesa e sollecitata anche
come emozione immediata e bisogno-piacere inesauribile, come scoperta di
un libro che stimola la ricerca di altri libri. Accanto all’esperienza
tradizionale del lettore catturato dal testo si dovrebbe anche coinvolgere
i giovani nell’esperienza del lettore partecipe-cooperante, del
lettore-attore e, al limite, del lettore-autore.
La capacità di proiettarsi nello spazio sempre più esteso della
comunicazione e dell’interscambio deve essere assicurata proponendo a
tutti, fin dai primi anni di scuola, accanto all’italiano come lingua
madre per i più (ma anche come lingua straniera per gli immigrati), e,
nelle aree di bilinguismo del nostro paese, alle lingue del luogo,
l’apprendimento e l’uso di un inglese essenziale, finalizzato alla
partecipazione attiva a situazioni di relazione interpersonale e ad
ambienti di studio e di lavoro ormai sempre più frequenti ed ampi, che
coinvolgono persone di altre nazionalità. Negli anni successivi, si
introdurrà lo studio avanzato e culturalmente articolato di una o più
lingue della comunità europea.
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