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IL GIALLO:
i caratteri del genere
Il racconto giallo ha
come argomento il compimento di un delitto
e la relativa indagine che, di
solito, porta alla identificazione e spesso alla
cattura del colpevole.
Caratteristiche
strutturali
Da questo tema derivano alcune caratteristiche strutturali che ne
caratterizzano il genere:
- la differenza tra tempo della storia e
tempo del racconto: l’incipit del racconto non
corrisponde quasi mai col primo punto della fabula; di solito il
racconto inizia con il crimine o con la sua scoperta e solo più
tardi, a seguito dell’indagine o per confessione dello stesso
colpevole si risale agli eventi più remoti, quali le cause o la
dinamica del crimine stesso. Spesso questa particolare costruzione
della struttura del racconto, insieme al montaggio alternato delle
sequenze, ha come obiettivo quello di creare suspense e di
sorprendere poi il lettore con un finale a sorpresa
- l’assenza del narratore onnisciente:
dal momento che il lettore deve essere guidato alla soluzione del
caso, in genere si preferisce una focalizzazione che assuma il punto
di vista di uno dei due personaggi principali (l’investigatore o il
criminale) o che narri gli eventi dall’esterno concentrandosi sulle
azioni
- la prevalenza di caratterizzazioni
psicologiche, sociali e ideologiche dei personaggi a
discapito di quelle fisiche, di solito, appena tratteggiate.
- la prevalenza di sequenze di azione
rispetto a quelle descrittive o riflessive.
- l’intenzione comunicativa
tipica di questo genere di racconti che, al di là del raggiungimento
di particolari effetti (suspense, thrilling ecc) è tendenzialmente
rassicurate e pacificatrice: il
bene trionfa sul male e i criminali vengono sconfitti. Esistono,
però, anche racconti che violano questa regola e, evitando uno
scioglimento consolatorio, risultano molto più inquietanti.
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