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FONTI
NARRATIVE E RICERCA STORICA
Il primo problema che si pone, a proposito dell'uso dei testi letterari
come fonti storiche, è la considerazione dei limiti che tale uso comporta.
La fonte narrativa, infatti, trasmette la verità dell'autore, cosa che
peraltro si verifica per tutte le fonti soggettive; inoltre essa è
condizionata dalle strutture e dalle convenzioni proprie del genere, che
non necessariamente prevedono il rispetto del dato storico.
Si può quindi verificare una contraddizione tra realtà storica e
obbedienza regole proprie,cui è soggetta la costruzione narrativa.
E' allora indispensabile la lettura cauta e consapevole dell'opera
letteraria, concepita come testimonianza elaborata e complessa, obbediente
a regole e strutture stilistiche e narrative.
Occorre individuare con chiarezza il problema storico, delimitare l'ambito
di ricerca e le procedure di verifica. E' necessario avvalersi di teorie
narratologiche, storico-letterarie, sociologico-letterarie.
Vale sempre, ovviamente , il dovere di “incrociare”, anche nell'ambito
della “storia della mentalità”, le informazioni desunte dai testi
letterari con quelle derivanti da altri tipi di fonte.
Infine, in considerazione del fatto che, sul piano della storia delle
mentalità, il testo narrativo ci informa soprattutto sul tempo in cui vive
l'autore, piuttosto che sul tempo in cui è ambientata la vicenda narrata,
è più semplice e opportuno individuare testi ambientati nello stesso
tempo in cui vive l'autore, escludendo quindi romanzi e racconti storici o
fantastici.
Lo storico, insomma, si rivolge all'autore come a un cronachista
particolare, che modella la realtà idealizzandola secondo particolari
criteri.
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