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FONTI
NARRATIVE E DIDATTICA DELLA STORIA
L'uso dei testi narrativi come fonti per
la didattica della storia comporta ulteriori problemi di vario genere.
Anzitutto bisogna considerare che il testo narrativo è per lo più oggetto
di altre pratiche didattiche: l'analisi stilistica estetica, narratologica,
al massimo di un approccio storico - letterario, finalizzato comunque allo
studio della letteratura italiana. Inoltre va detto che la stessa
storiografia sembra non ricorrere spesso a questo tipo di fonte.
Un altro problema che si pone è quello della complessità delle mediazioni
disciplinari che l'analisi storica dei testi narrativi richiede.
Tale analisi inoltre comporta un atteggiamento di distacco rispetto a temi
che, invece, vengono trattati in modo emotivamente coinvolgente,
soprattutto nel caso di adolescenti.
Vi è poi da valutare l'economicità didattica di tale scelta rispetto
all'uso di altre fonti o di altre forme di didattica. In questo caso
infatti letture lunghe e impegnative sono finalizzate a fornire elementi
utili a una storia settoriale quale è la storia delle mentalità, che non
esaurisce certo il campo della ricerca storica.
Gli argomenti da contrapporre a questi dubbi, peraltro fondati e legittimi,
sono molteplici:
a) L'analisi storica dei testi narrativi è il campo ideale per riflettere
sull'intreccio tra realtà e rappresentazione, implicito in ogni universo
simbolico.
b) I testi narrativi possono servire per un percorso curriculare verticale,
graduato da forme più semplici a piani più complessi di analisi che,
nella scuola media superiore, possono anche avere dimensione
interdisciplinare.
c) L'incrocio tra analisi tematica, stilistica , narratologica e storica può
essere facilitato dal fatto che spesso l'insegnante di Italiano è anche
insegnante di Storia.
d) L'ambito multidisciplinare limitato e verificabile in cui l'uso di
queste fonti costringe a muoversi consente di raggiungere concretamente
obiettivi interdisciplinari.
Naturalmente è necessario, in via preliminare, porsi con chiarezza gli
obiettivi da raggiungere, definire i tempi di realizzazione, i rinforzi che
si possono ottenere da altre materie, le specifiche conoscenze già
acquisite dagli studenti e dai docenti .
Inoltre è necessario chiarire se un'indagine settoriale e delicata come è
quella che si svolge nell'ambito della storia delle mentalità sulla base
di fonti narrative, può essere svolta a livello di scuola dell'obbligo.
L'unica possibilità sembra essere una sorta di sviluppo verticale, che
preveda nella scuola media inferiore una serie sostanziosa di letture,
finalizzabili anche all'educazione linguistica, condotte su testi omogenei
per temi, personaggi e ambientazioni. Tali letture formeranno la base di
documenti su cui, nella scuola superiore, si potrà impostare una vera e
propria attività di ricerca storica, che coinvolga più
discipline(Italiano, Storia, Filosofia).
In tal modo l'uso didattico di testi narrativi per lo studio della Storia
diventa un esempio di possibile sviluppo curriculare e interdisciplinare
concretamente mirato.
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