I Romani a tavola

Ipertesto realizzato dalla IV ginnasiale dell'Istituto "L.Pietrobono" di Alatri

Il pasto dei Romani

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Come

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Le cene famose

Il pasto dei legionari

Il pasto degli schiavi

Gli oggetti parlanti

Le ricette

Apicio e le sue ricette

Gli ingredienti

I vini

Il pane

Il menù di oggi

Tabernae, cauponae  e popinae


La taberna all'inizio era solo un buio deposito di legno ed era in generale la bottega degli artigiani, aperta verso la strada; si trovava al pianterreno o nel seminterrato della casa. A volte era addirittura incassata nel muro.
Si passò poi dalle tabernae vinarie alle tabernae per eccellenza, che si specializzarono nella vendita del vino e nella consumazione sul posto. La parola taberna cominciò ad indicare così il luogo in cui si beveva e si mangiava. Le tabernae avevano un bancone di pietra, con cinque o sei contenitori incastrati, rivolto verso la strada; altri contenitori erano messi in mostra per la gente che passava. Accanto al banco vi era un fornello con una casseruola piena di acqua calda. Nel retro c'erano la cucina e le sale per la consumazione.
Mentre i ricchi si potevano permettere antipasti e dolcetti, che acquistavano o si facevano preparare a casa, i poveri, non avendo la possibilità di cucinare per mancanza di spazio, si recavano nelle tabernae.
I venditori ambulanti, detti lixae, esibivano le loro cibarie su bancarelle smontabili in tavole, protette dalla pioggia per mezzo di tende. La loro attività era controllata, perché essi vendevano i loro prodotti vicino a luoghi sacri e, per rispetto nei confronti degli dei, si volevano evitare scene di ebbrezza e disordini.
Nonostante avessero una cattiva reputazione venivano frequentate anche da persone importanti. Le tabernae erano molto numerose. 
La popina era una trattoria dove il vino veniva portato ai tavoli solo per accompagnare i piatti del pasto.
Più povero della popina, era il gurgustium, che era una specie di bettola.
 Simili alle popinae erano le cauponae, o osterie di campagna.
C'erano , lungo le strade romane , anche i tabula, in cui vi era un posto non solo per i viaggiatori, ma anche per i cavalli.