I Romani a tavola

Ipertesto realizzato dalla IV ginnasiale dell'Istituto "L.Pietrobono" di Alatri

Il pasto dei Romani

Dove

Come

Quando

Le cene famose

Il pasto dei legionari

Il pasto degli schiavi

Gli oggetti parlanti

Le ricette

Apicio e le sue ricette

Gli ingredienti

I vini

Il pane

Il menù di oggi

Come

Il “triclinium” era il luogo adibito ai pasti dai Romani. Era costituito da tre divani ,dove gli ospiti e i padroni di casa stavano coricati di sbieco , e da un tavolo a tre gambe. I tre divani o letti erano chiamati da destra a sinistra rispettivamente lectus summus, medius, imus. L’ospite d’onore occupava generalmente il posto esterno a sinistra del letto centrale detto locus consularis, metre il padrone di casa si  poneva a destra  dell’ospite d’onore. 

I divani erano ricoperti da cuscini e su ognuno potevano sistemarsi tre persone. Il numero di nove commensali non fu sempre rispettato. Le sale da pranzo nelle abitazioni dei più abbienti erano tanto grandi da potervi sistemare tre o quattro tavole da nove posti ciascuna, oltre a quelle che potevano essere preparate al momento per gli ospiti inaspettati.

Gli invitati di minor rilievo stavano accanto al tavolo ove le pietanze erano scarse, al contrario per gli invitati di maggior rilievo le pietanze erano abbondanti; tra un cibo e l’altro, poiché non era stato adottato l’uso della forchetta e si adoperavano le dita, i Romani si lavavano le mani con acqua fresca e oli odorosi che venivano distribuiti loro da un schiavo. I Romani si coricavano sui letti,posandosi sul gomito sinistro,mangiando con la destra . Il piatto era sorretto con la mano sinistra. Gli schiavi , denominati captores o scissores. tagliavano i cibi in piccoli pezzi. Le donne cominciarono a partecipare ai banchetti soltanto nel tardo periodo repubblicano.Per evitare di offendere il loro pudore, esse non dovevano sporcarsi il viso, ubriacarsi ed assumere posizioni sgradevoli.

 

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