Il
“triclinium” era il luogo adibito ai pasti dai
Romani. Era costituito da tre divani ,dove gli ospiti e i
padroni di casa stavano coricati di sbieco , e da un tavolo a
tre gambe. I tre divani o letti erano chiamati da destra a
sinistra rispettivamente lectus summus,
medius, imus. L’ospite d’onore occupava
generalmente il posto esterno a sinistra del letto centrale
detto locus consularis, metre il padrone di casa si
poneva a destra
dell’ospite d’onore.
I
divani erano ricoperti da cuscini e su ognuno potevano
sistemarsi tre persone. Il numero di nove commensali non fu
sempre rispettato. Le sale da pranzo nelle abitazioni dei più
abbienti erano tanto grandi da potervi sistemare tre o quattro
tavole da nove posti ciascuna, oltre a quelle che potevano
essere preparate al momento per gli ospiti inaspettati.
Gli
invitati di minor rilievo stavano accanto al tavolo ove le
pietanze erano scarse, al contrario per gli invitati di
maggior rilievo le pietanze erano abbondanti; tra un cibo e l’altro,
poiché non era stato adottato l’uso della forchetta e si
adoperavano le dita, i Romani si lavavano le mani con acqua
fresca e oli odorosi che venivano distribuiti loro da un
schiavo. I Romani si coricavano sui letti,posandosi
sul gomito sinistro,mangiando con la destra . Il piatto era
sorretto con la mano sinistra. Gli schiavi , denominati captores
o scissores. tagliavano i cibi in piccoli pezzi. Le
donne cominciarono a partecipare ai banchetti soltanto nel
tardo periodo repubblicano.Per evitare di offendere il loro
pudore, esse non dovevano sporcarsi il viso, ubriacarsi ed
assumere posizioni sgradevoli.
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