I Romani a tavola

Ipertesto realizzato dalla IV ginnasiale dell'Istituto "L.Pietrobono" di Alatri

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La cena di Trimalchione

.....Frattanto cominciano a servire un antipasto scelto e abbondante . Nel mezzo del vassoio degli antipasti si levava un asinello di bronzo corinzio con due bisacce piene , l’ una, di olive bianche, l’ altra, di olive nere. Sopra l’asinello, a mo’ di tetto, c’ erano due piatti sul cui margine si vedevano incisi il nome di Trimalchione e l’indicazione del .loro peso in argento. Graziosi ponticelli, saldati l’uno all’ altro , sostenevano ghiri conditi con miele e papavero. C’ erano anche salsicce calde su di una graticola d’ argento e, sotto la graticola, prugne di Siria e chicchi di melograni ad imitare la brace. ... Fu messo davanti a noi, che eravamo ancora all’ antipasto, un gran vassoio con una cesta nella quale si vedeva una gallina di legno con le ali aperte a ventaglio come fanno quando covano. Subito si avvicinano due schiavi e, sempre a suon di musica, -e che stridula musica!- si mettono a frugare nella paglia e tiran fuori delle uova di pavone che distribuiscono ai convitati..... spezziamo il guscio delle uova fatto di densa farina... togliamo il guscio con la mano e troviamo un beccafico bello grasso che nuota in un rosso d’uovo pepato. .....Seguì una portata che, se non rispondeva esattamente alle nostre aspettative, attirò gli sguardi di tutti per la novità della presentazione. Era un grande trionfo da tavola, di forma circolare, con i dodici segni dello zodiaco disposti in giro; e su ognuno di essi l’ artefice aveva posto un cibo corrispondente: sopra l’ Ariete dei ceci cornuti; sul Toro una bistecca di manzo; sui Gemelli testicoli e rognoni; sul Cancro una corona; sul Leone fichi d’ Africa; sulla Vergine una vulva di una scrofetta; sulla Libra una bilancia che portava in un piatto una torta e nell’ altro una focaccia; sulla Scorpione un pesciolino di mare; sul Sagittario un corvo; sul Capricorno una locusta di mare; sopra l’ Acquario un ‘oca e sui Pesci due triglie. Nel centro poi una zolla tagliata con la sua erba sosteneva un favo di miele..... Quattro servi a passo di danza , secondo il ritmo della musica, tolgono la parte superiore del trionfo: E allora vediamo su un vassoio che stava sotto, pollame ingrassato , ventresche di scrofa e, nel mezzo, una lepre con le ali in modo da raffigurare Pegaso. Agli angoli del trionfo si vedevano inoltre quattro satiri armati di piccoli otri, intenti a versare salsa piccante sopra alcuni pesci che vi nuotavano come nello stretto di Euripo. ..... Subito arriva un gran vassoio con dentro un cinghiale immenso che aveva in testa un berretto. Dalle sue zanne. pendevano due cestelli di foglie di palma intrecciate, pieni l’uno di datteri freschi, l’altro di datteri secchi. Tutt’ intorno c’ erano porcellini fatti di pasta dura, che sembravano attaccati alle mammelle e facevano capire così che si trattava di un cinghiale femmina.....dalla ferita su un fianco del cinghiale s’alzò uno stormo di tordi. I convitati possono anche scegliere tra tre maiali bianchi vivi, di due, tre e cinque anni da cucinarsi subito e di cui viene scelto il più grosso. Il porco non è stato sventrato: il cuoco provvede immediatamente e dal ventre dell’animale escono salsicce e sanguinacci. ...Su un vassoio di duecento libbre fu portato un vitello con tanto di elmo in testa e uno schiavo che fingeva di essere Aiace impazzito gli si avventò contro e lo tagliò in pezzi, lavorando di taglio e di punta, e distribuì le fettine ai presenti. In mezzo alla mensa vien posto un trofeo da tavola pieno di torte in mezzo a cui si ergeva un gran Priapo di pasticceria, che , secondo l’uso, portava nel vasto grembo, quali emblemi di fecondità, uva e frutta d’ ogni genere..’