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gli
attrezzi
Un altro argomento sempre presente nei
testi scolastici del fascismo riguarda l'uso
e quasi la venerazione dei tradizionali attrezzi agricoli, fedeli
compagni del contadino insieme agli animali. E'
assai difficile che una vanga perda la pazienza. Il suo lavoro, infatti,
non è un esercizio di pazienza? E' vero che la vita della vanga è
assai dura. Ma ogni giorno, appena il contadino la scuote dal sonno e la
invita a seguirlo, la vanga ripete a se stessa: " Se vuoi il riso
facile, lavora duro ". Tuttavia proprio in questo campo affiora dai libri anche un aspetto più innovativo in consonanza con la politica agricola del regime: l'esaltazione dei nuovi macchinari agricoli e delle sperimentazioni relative alla selezione delle sementi. Inoltre spesso troviamo indicazioni e consigli relativi alla prevenzione degli infortuni sul lavoro e spiegazioni volte a diffondere più corrette norme igieniche.Si fa un gran parlare perciò nei vari testi e soprattutto in quello, già citato, che è ambientato nelle paludi bonificate e che è quindi simbolo delle innovazioni tecnologiche possibili, di seminatrici automatiche, di trebbiatrici, di tecniche per la concimazione e di rotazione delle colture. Nelle scuole viene anche adottato un testo, a cura della Federazione Enti Mutui Assicurazioni Infortuni agricoli, intitolato "Ai nostri contadini per la prevenzione degli infortuni agricoli" nel quale, attraverso facili raccontini, si esemplificano le cause più comuni di incidente e si prospettano sia gli accorgimenti necessari per evitarli sia gli interventi di primo soccorso da praticare sull'infortunato. Da questo punto di vista, dunque, il regime si mostra effettivamente più attento e meno retorico nei confronti della vita contadina anche se il suo rapporto con essa rimane comunque sempre venato di un paternalismo a volte vicino al disprezzo. Una donna così descrive infatti ai figlioli il fittavolo di un suo podere nel testo per la terza classe elementare del 1930 : Uomo
buono e semplice egli era: tanto semplice che una volta nel veder
sollevarsi da noi costruito un grande pallone volante sopra il ciglio di
una valle, e vagare qua e là nel cielo e infine cadere incendiandosi,
s'inginocchiò con terrore e adorazione al tempo stesso, credendolo un
astro o uno spirito divino. I1 fascismo dunque si presenta come
l'unica forza in grado di riscattare i contadini dalla derisione, dal
discredito e dalla miseria potenziando le loro capacità e la loro
cultura, e di dar loro, purché rimangano obbedienti e onesti, purché
cioè aderiscano alla politica del regime, un ruolo sociale rispettabile
e una condizione protetta. I l contadino italiano, quello stesso contadino che fino a ieri era costretto ad andar ramingo per il mondo in cerca di lavoro, è oggi amato, assistito protetto in casa sua, ed è tenuto nella considerazione che gli spetta quale produttore di ricchezza. Voi lo sapete: senza il lavoro del contadino la terra non darebbe i suoi frutti, e gli alimenti principali, a cominciare dal pane, verrebbero a mancarci. Allora anche la vita cesserebbe di essere. |