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NON STORIA, MA
STORIOGRAFIE
Il significato più radicale
che attribuisco al "laboratorio" di storia è quello di essere una
alternativa complessiva al modo tradizionale di INSEGNARE LA
STORIA.
A che cosa si riduce il modo tradizionale di
insegnare la storia? Al presentare agli alunni un discorso storico come dato,
mai come indagato nei suoi criteri di costruzione. Non si può sostenere
che il vecchio modo di insegnare la storia si esaurisse in una richiesta
di memorizzazione passiva: spesso accadeva questo, ma i docenti più
intelligenti chiedevano di più.... Chiedevano di comprendere, analizzare,
stabilire collegamenti, prendere, persino, posizioni valutative di fronte
ad una tesi storiografica, ma non ci si poneva mai il problema su quali categorie
fondanti si basassero le tesi affrontate, su quali rappresentazioni di spazio
e di tempo organizzassero i loro racconti, attraverso quale modello esplicativo
cercassero di spiegare il mondo sociale.
In laboratorio si deve fare, invece, proprio
questo tipo di percorso. Nel caso che lo scopo sia di produrre una narrazione
storiografica o di controllarne una prodotta da altri, in ogni modo il
laboratorio è l'occasione per svelare questo fondamento. Le categorie
di spazio e di tempo, il concetto di fonte e il criterio di lettura e critica
di essa, il modello interpretativo che si adotta devono essere chiari agli
alunni. In altri termini in laboratorio è possibile ripercorrere (anche
se in modo simulato) tutte le tappe essenziali della logica della ricerca
storiografica in senso lato. Si svelano così i percorsi intenzionali
compiuti dai "produttori di storia". L'attenzione si trasferisce dalle conoscenze
già organizzate al cammino che le informazioni devono percorrere prima
di venir dotate di senso. Il racconto storico cede il passo ai CRITERI
STORIOGRAFICI da cui scaturisce la narrazione.
La ricaduta di questo modo di lavorare su chi
ne è protagonista è altissima: il laboratorio è l'occasione
per diventare costruttori del proprio sapere; qui il passaggio dal sapere
al saper fare acquisisce un significato circostanziato. In laboratorio ci
si libera dalle "catene" del dato, del già elaborato e si affronta
l'avventura dell'uomo controllore e creatore del proprio sapere.
Nulla di spontaneistico in tutto ciò:
in laboratorio chi apprende non è abbandonato a se stesso, ma guidato
ad affrontare in modo diretto e voluto dal regista i passaggi nodali del
percorso logico dello storiografo. La serie delle operazioni si scandisce:
l'ipotesi di ricerca che orienta lo sguardo dello storico illuminando solo
una parte dell'infinita complessità della materia d'indagine; le domande
che vengon poste all'universo sociale da scoprire; l'interpretazione da
attribuire alle risposte delle fonti; la conferma del senso dell'ipotesi
di partenza. Ecco, la logica essenziale del ricercatore.
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I giovani
e il senso del tempo. La storia del '900 a
scuola
di Laurana
Lajolo
Dove
si costruisce la memoria. Il Laboratorio di storia
di Aurora
Delmonaco
Il
Novecento, secolo scorso e storia del
presente
di Cesare Grazioli
Bibliografia di base per la
costruzione del Laboratorio di storia
a cura di Maurizio Gusso
Centro
di documentazione per la didattica della
storia
a cura di Mario
Pinotti
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