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CHE COSA È UN LABORATORIO
DI STORIA?
Può essere un luogo, generalmente
associato a biblioteche, archivi musei, in cui si orienta e si guida il pubblico
nella fruizione del materiale che gli è stato messo a disposizione.
A volte l'offerta è arricchita da strumenti didattici o da sussidi
audiovisivi che completano le informazioni, adattandole all'esigenza di utenti
molto giovani privi di conoscenze preliminari o specialistiche.
Può essere anche un'aula speciale
tecnologicamente avanzata. in cui le risorse della telematica permettono
l'accesso ad una quantità di informazioni di varia natura la cui
composizione e scomposizione consente di seguire, entro pacchetti predisposti
a volte molto ampi, diverse tracce di lettura, assecondando la varietà
delle esigenze, dei livelli di apprendimento, delle curiosità.
Sono luoghi, quindi, posti all'incrocio tra
le piste di ricerca della storia come scienza e i percorsi di innovazione
didattica; in essi giacimenti del sapere sono scandagliati per trarne elementi
di conoscenza che vengono poi riorganizzati secondo un modello "a rete",
di cui rappresentano i nodi, ed i cui legami possono disegnare percorsi
concettuali di vario tipo. E' possibile muoversi in essi in senso lineare,
passando da A e B e poi a C o seguendo uno stile ipertestuale in cui Ie
connessioni variano, costruendo relazioni sempre diverse, secondo gli approcci
e i punti di vista.
Ma si può pensare anche a laboratori
di storia di altro tipo che rispondono a criteri diversi.
Che cosa può giustificare il termine
laboratorio applicato alla storia? Il fatto che in esso si svolgono
momenti del lavoro tipico dello studente che è quello di apprendere?
Ma dunque in ogni aula, la più scalcinata di di questo mutevolissimo
panorama scolastico italiano, è sempre e comunque un laboratorio.
Allora il fatto che gli oggetti della conoscenza vengono costruiti grazie
ad un assemblalggio di cui gli studenti possono seguire le fasi, resi partecipi
dell'intera operazione? Certo. Ma in questo caso il prodotto del
laboratorio è in primo luogo un'acquisizione di contenuti e solo in
modo piuttosto vago la modifica del approccio alla storia degli studenti.
In genere ciò che è rilevabile alla fine di un laboratorio
ben condotto è l'interesse con cui i ragazzi hanno seguito l'esperienza.
Difficilmente però riescono a connettere le acquisizioni fatte con
lo stile consueto della lezione in classe.
E allora è possibile avanzare un'ipotesi:
e se il prodotto tipico di un laboratorio di storia non dovesse consistere
in un oggetto di conoscenza ma nella formazione della mentalità storica
dello studente stesso?
Nell'Istituto Campano per la Storia della
Resistenza a Napoli ho lavorato per un po' di anni a quest'ipotesi.
Vorrei proporvene gli
esiti.
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di Laurana
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Bibliografia di base per la
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