|
le
metodologie
La didattica di Laboratorio
deve orientarsi verso metodologie che facciano risaltare la centralità
dello studente sia in quanto protagonista attivo del suo apprendimento
sia come punto di riferimento essenziale per la costruzione, da parte del
docente, di adeguate strategie di apprendimento.
Le sue conoscenze (scolastiche e non), i suoi interessi, i suoi bisogni
cognitivi ed educativi (consapevoli o inconsapevoli) devono orientare
la progettazione didattica del docente che intende utilizzare il
Laboratorio come strumento di lavoro.
Naturalmente non esiste una sola metodologia; molte sono le attività che
si possono svolgere in Laboratorio e molte sono le competenze attivabili
(come sarà possibile verificare nella sezione dedicata ai materiali).
Tuttavia, per iniziare a sperimentare, ci si può basare sulle indicazioni
che molti esperti di didattica della storia individuano come fondamentali.
- E' bene che alla base del
percorso di lavoro ci siano motivazioni
forti: perchè un argomento interessi e attivi volontà di
comprensione e di ricerca non basta che sia proposto dall'insegnante,
è importante che il ragazzo riconosca il valore della conoscenza che
gli si chiede di apprendere. Ne consegue che è necessario elaborare
una strategia dello stimolo (un problema da chiarire o da
risolvere, una domanda a cui trovare risposta, un prodotto da
realizzare ecc.) tale da coinvolgere lo studente.
- E' necessario
che il percorso didattico si muova secondo le coordinate presente-passato-presente,
in modo che lo studente parta, nella sua esplorazione del passato, da
dati di esperienza che gli consentano la formulazione di ipotesi,
inferenze, confronti e che poi, a conclusione dell'itinerario di
ricerca torni, al presente per verificare come le conoscenze e le
competenze che ha acquisito gli permettano di leggere la realtà che
lo circonda con occhio più consapevole e autonomo.
- L'approccio ai contenuti deve essere il
più possibile induttivo: lo
studente, infatti, deve acquisire competenze di tipo metodologico
che possono svilupparsi con maggior facilità se è sollecitato a
ricercare partendo da elementi semplici da controllare per poi
giungere a formulazioni generali.
- I percorsi devono
essere vari sia per gli ambiti storici che mettono in gioco (storia
politica, sociale, economica, culturale) sia per il lasso di
tempo considerato (breve, medio, lungo periodo) sia per lo
spazio geografico di riferimento (storia locale, nazionale,
europea, mondiale) in modo che lo studente sia consapevole che
spostarsi nel passato vuol dire muoversi all'interno di coordinate
tematiche e spazio-temporali variabili a seconda dell'ambito di
interesse considerato.
- I percorsi devono consentire
l'acquisizione di competenze metodologiche
graduate attraverso un'attenta analisi dei prerequisiti e
delle operazioni richieste dalla ricerca in modo che lo studente
acquisisca, all'interno del curricolo annuale e verticale, strumenti
di analisi e di interpretazione della realtà vari e gerarchizzati dal
semplice al complesso.
- E' utile che il lavoro sia finalizzato
alla realizzazione di un prodotto
finito (da un tabellone a un CD rom multimediale) in modo che gli
studenti abbiano un obiettivo preciso e siano motivati alla
formalizzazione dei risultati raggiunti.
|
perché
lavorare in Laboratorio
le metodologie
come
si costruisce un laboratorio
il
laboratorio di storia in sintesi
|