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RAPPORTO TRA ABILITA' E
CONTENUTI
Torniamo alla questione di
quei 4-5 contenuti l'anno (contenuti come, ad esempio, la 2a Guerra
Mondiale, la nascita dello stato, o la rivoluzione francese). II problema
è il loro grado di finezza, ovvero quanto dobbiamo fare di questi
argomenti. Lo schema che ora vedete (due spirali attorno a un tronco di
cono rovesciato) è tratto dal curricolo nazionale inglese e rappresenta
il loro curricolo verticale, che va dai sei anni fino a quella che per noi
sarebbe la secondaria superiore (tenendo conto delle differenze del
sistema scolastico inglese).
II tronco di cono rovesciato
che vedete rappresenta le conoscenze. Allora, le 4 conoscenze che faremo
all'inizio de] curricolo verticale saranno conoscenze piccole. Ma che
significa "conoscenze piccole"? Significa nuclei di sapere che
saranno: a) molto generali; b) non numerosi: c) retti da modelli semplici;
d) espressi in linguaggi accessibili.
All'ultimo stadio della formazione cioè nella
parte alta del cono, le conoscenze saranno sempre 4 ma molto
"grandi", cioè sorrette da una grande quantità di documenti,
di pagine, di informazioni. Nel caso danese, addirittura, c'è da una
parte un manualetto molto smilzo per tutti tre gli anni, e la gran parte
del lavoro è occupato da soli due contenuti, uno di storia danese,
l'altro di storia mondiale: hanno un'ampia libertà nella scelta di questi
contenuti, ma una dettagliata definizione del numero di pagine, di
fotografie, ecc. Questo è importante, perché entrando in una logica
curricolare la quantità dei materiali non è un indice di memorizzazione,
è indice di qualità delle abilità. Osservate le due spirali dello
schema: una rappresenta le abilità specifiche, I'altra le abilità
trasversali. Hanno questa forma perché sono sempre le stesse che si
ripresentano, però a livelli più alti, cioè permettono all'allievo di
gestire quantità di conoscenze sempre maggiori. Lo schema è basato
dunque sul principio che all'aumentare delle abilità aumentino le
conoscenze, e non viceversa. Apparentemente questo curricolo assomiglia a
quello italiano: se diamo un nome a una conoscenza, ad esempio Annibale,
questa occupa in terza elementare mezza paginetta, alla scuola media una
pagina e mezzo, alle superiori dieci pagine, all'università il corso
monografico. La somiglianza però è solo apparente, in realtà è
l'esatto opposto: nella ciclicità italiana si aumentano le conoscenze e
si suppone che per ciò stesso aumentino le abilità, cioè che lo
studente impari a ragionare. Invece secondo gli inglesi è l'aumento delle
capacità di ragionare che porta all'aumento delle conoscenze, come si
vede facilmente dagli esempi delle loro Unità. In ciascuna ci sono i
contenuti, gli esercizi, le operazioni che fa il docente, in forma di
esempio: ebbene, nei modelli che ho visto, tutti previsti per Unità di 2O
ore, non compare mai, per il docente, I'espressione "fa
lezione", come non esiste, riferito allo studente, il verbo
indifferenziato "studia", proprio perché tutto si basa sul
"fare operazioni", ed è facendo operazioni di qualità sempre
più alte che gli studenti possono masticare quantità di contenuti sempre
più vasti e difficili.
All'inizio del curricolo, oltre a dosare i
contenuti, devo preoccuparmi soprattutto dei livelli di partenza degli
studenti in termini di capacità. Ad esempio una ricerca di alcuni anni
fa, svolta prima in Inghilterra poi in Italia, dimostrava che la maggior
parte dei ragazzi non possedeva un modello molto elementare come quello
che tiene insieme le due figure fondamentali della produzione nel mondo
contemporaneo, I'imprenditore e l'operaio: li posso rappresentare con due
palline e due frecce: una freccia che rappresenta il salario,
dall'imprenditore verso l'operaio, I'altra freccia in senso inverso che
rappresenta il lavoro, le due variabili in correlazione tra loro. Le
differenze dei punti di vista, delle attese dei due soggetti rispetto alla
correlazione di queste due variabili spiega tutti i problemi sociali,
almeno dal tumulto dei Ciompi ad oggi. Scoprire che il 75% dei ragazzi di
15 anni non sa gestire questo modello semplice significa che questi
ragazzi, messi davanti a tre pagine di descrizione del tumulto dei Ciompi,
non hanno la capacità di problematizzarle, cioè percepiscono quella
vicenda come un'avventura, non dissimile da Cappuccetto rosso o Annibale,
in cui qualcuno subisce catastrofi, vince o perde, ecc. Bisogna allora
vedere all'inizio la capacità di gestire i testi che hanno gli studenti,
e sulla base di questa regolare le operazioni da fare sulle pagine della
prima UD, e dosare in termini progressivi sia le quantità di materiale
sia le operazioni da far fare.
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