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Antonio Brusa, Il nuovo curricolo di storia
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LE ABILITÀ SPECIFICHE SUI DOCUMENTI, SUL TEMPO Prima ho distinto abilità trasversali e abilità specifiche, e ho detto alcune cose sulle prime. Vorrei occuparmi ora delle seconde, che sono di due tipi: 1) le abilità riguardanti l'uso dei documenti, non però da finalizzare, come a volta mi capita di vedere fare, alla contemplazione del lavoro dello storico, tipo l'entrare nella bottega dello storico, o il vedere dietro le quinte. Si tratta piuttosto di un'abilità strettamente legata a uno dei più grandi e più antichi obiettivi degli insegnanti di storia: quello che tutti chiamate spirito critico. Ma che cosa vuol dire spirito critico? E' la capacità di valutare lo statuto delle conoscenze. Ad esempio io dico che Mussolini fu un dittatore, e lo dico in quanto storico: cosa significa che lo dico in quanto storico? Non certo che ciò che dico io valga di più, bensì che se lo dico dal punto di vista storico è una conoscenza ottenuta attraverso la manipolazione documentaria, cioè una conoscenza di cui so rendere conto sia rispetto alla massa documentaria da cui è stata ricavata, sia rispetto ai metodi di utilizzazione, sia rispetto alla valutazione delle conoscenze che ho ottenuto spremendo quei documenti. Queste rende criticabile la conoscenza storica, cioè permette di trasformare in problema tutto ciò che noi abbiamo dal punto di vista storico, e permette di valutare le conoscenze. In questo c'è una profonda istanza democratica della conoscenza, perché al fondo c'è un atteggiamento del tipo: questa conoscenza che io ho ottenuto potresti ottenerla anche tu se seguissi questo metodo, non è qualcosa di esoterico, è conseguita attraverso procedure comunicabili e trasparenti. Non credo però che avremo tempo di fare esemplificazioni sull'uso dei documenti, per i quali rinvio alla sezione specifica dei tre volumi del Laboratorio. 2) le abilità riguardanti il
tempo, sulle quali mi soffermerò di più, visto che le vostre domande
hanno toccato maggiormente questo aspetto. In primo luogo, da storici
moderni, più che di tempo dovremmo parlare di tempo-spazio: infatti non
esiste in storia il tempo in quanto tale, ma esiste sempre un tempo che
definisce degli spazi: ad esempio il tempo del commercio mediterraneo
individua uno spazio preciso, comprendente Mediterraneo, Oceano Indiano e
Cina; il tempo dello stato individua uno spazio che all'inizio e fino
all'80O è solo europeo, e che nel nostro secolo diventa uno spazio
mondiale. II tempo è sempre funzione dello spazio e viceversa, per noi
storici. 2.1) le abilità formali, cioè datare, costruire cronologie, usare tavole sinottiche, ecc., che sono già state ampiamente trattate dal prof. Ivo Mattozzi, e sulle quali trovate tante esercitazioni anche su questo testo (Laboratorio, cit.) 2.2) le abilità sostanziali, quelle che mi interessano di più, e che considero l'essenza del lavoro storico: lo storico costruisce il tempo mediante concetti. I concetti che servono di più agli studenti sono quelli che io chiamo le mappe storico-geografiche, di cui alcune sono fondamentali. Ad esempio, credo di essere riuscito ad organizzare tutta la storia generale in tre mappe, sulle quali si possono mettere i fatti man mano che li si incontra. |
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