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Patrizia Vayola, La generazione di Carosello. Appunti per un percorso didattico sulla società dei consumi

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LA TRASFORMAZIONE DEI CONSUMI: L'ALIMENTAZIONE

Vediamo ora come questi fenomeni possono essere letti attraverso la trasformazione dei consumi che, in questo periodo, si modificano moltissimo tanto per quantità quanto per qualità.

1. l'alimentazione

Il primo settore da prendere in considerazione riguarda i cambiamenti nell’alimentazione. Si assiste a tre fenomeni importanti. Il primo, legato all’aumento del reddito, riguarda la dieta complessiva degli italiani: si segnala infatti un progressivo ribaltamento delle quote di cereali e verdura rispetto a quelle relative alla proteine animali, ma aumenta anche il consumo di zuccheri e di frutta; in particolare, ad esempio, fanno il loro ingresso sulle tavole italiane i frutti esotici, le banane in primo luogo.

Il secondo fenomeno è più interessante e riguarda due fatti: il consumo di cibi sempre più raffinati rispetto a quelli della tradizione contadina e l’ingresso dei cibi conservati. Se il primo dato può essere letto come tentativo di omologazione sociale da parte del mondo contadino, esso nasconde anche il fenomeno dell’inurbamento che stacca dall’alimentazione tradizionale, facilitando così l’avvento di produzioni standardizzate di cibi che incrementano la diffusione dell’industria alimentare. Industria che si giova anche della diffusione di prodotti conservati e, più tardi, di surgelati. Tale orientamento dei consumi alimentari è da ricondursi alla trasformazione della gestione domestica che complessivamente si orienta verso cibi che richiedono preparazioni meno complesse a testimonianza dei cambiamenti che si verificano nella condizione femminile: le donne spesso lavorano fuori casa ed hanno meno tempo da dedicare ai tradizionali compiti di cura, ma, anche quando continuano a svolgere il ruolo di casalinghe, mutano l’ordine delle priorità delle loro incombenze sia ritagliando frazioni di tempo per i propri interessi sia dedicandosi con maggior attenzione ai problemi legati alla cura dei figli. Infine aumenta in modo consistente la ristorazione collettiva, vista anch’essa come sintomo di ascesa sociale e facilitata dalla motorizzazione e dall’aumento del tempo libero, oltre che a volte imposta dalla concentrazione delle ore lavorative che costringono a pranzare fuori casa.

L’incremento dei consumi alimentari procederà ininterrotto fino ad oggi, ma si svilupperà poi, a partire dalla seconda metà degli anni ’80, una maggiore attenzione selettiva che tenderà a diversificare i consumi in relazione tanto al reddito quanto agli atteggiamenti culturali che sono propri di una civiltà di diffuso benessere e di maggior educazione alimentare.


 

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