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LE UNITA DI LAVORO
Il tempo della scuola, ed ancora più
quello del laboratorio, è così breve da diventare prezioso,
e dunque è necessario impostare strategie che valorizzino al massimo
le opportunità.
I percorsi di lavoro compiuti in laboratorio
sono destinati a rimanere impressi nella memoria con tutto il loro carico
di informazioni, quelle stesse che in una lezione normale gli studenti fanno
tanta fatica ad apprendere. Ciò dipende, io credo, sia dal forte
coinvolgimento di tutte le facoltà nel processo di elaborazione, sia
dal fatto che laccesso al laboratorio è scandito da turnazioni
fra le varie classi e non acquista mai la monotonia dellabitudine.
Comunque sia, si è più volte registrato il potenziamento delle
capacità di base, compresa la memorizzazione.
Ciò compone unattenta
valutazione nella scelta dei temi su cui costruire le unità di lavoro.
E opportuno affrontare in laboratorio passaggi-chiave nel panorama
dellapprendimento storico, cioè argomenti capaci di innestarsi
nello sviluppo del lavoro curriculare arricchendo di più forti
consapevolezze sia di metodo che di contenuti, io la chiamo "proprietà
transitiva del conoscere", e penso ad una specie di sinapsi, di creazione
di circuiti logici e cognitivi destinati ad attivarsi al passaggio di ogni
nuovo flusso di conoscenze, come fattori di potenziamento. I ragazzi devono
poter affrontare un tema ben definito nei contorni perché possano
impadronirsene e percorrerlo in vari sensi : eppure questo tema, in
apparenza così circoscritto, deve essere individuato come il punto
di convergenza di diverse necessità formative, perché non vada
a depositarsi in un inutile accumulo dei saperi, ma tocchi punti nevralgici
del sistema di orientamento nel tempo, fra passato e
presente.
Non si tratta dellimportanza oggettiva
di alcune pagine di storia, ma della capacità di un argomento di
rappresentare un tracciato profondo.
Mi spiego con un esempio.
Ununità di lavoro ripercorre,
attraverso "tranches de vie" registrate in video, levoluzione dei consumi
dal mondo contadino allera della pubblicità imperante. Il tutto
dura circa mezzora. Il lavoro intorno a questo testo per immagini procede
lungo diverse direttrici.
La prima: sconfiggere lidea che
la storia non ha nulla a che fare con la "gente come noi", ed infatti questo
lobiettivo dichiarato come una sfida in cui il docente può vincere
solo se gli "avversari", i ragazzi entrati scettici in laboratorio, glielo
riconosceranno. Ma ciò avviene sempre quando, a partire da scenari
totalmente estranei, nellultima sequenza incontrano se stessi, e la
loro duttilità a rispondere al richiamo dei consumi, come ultimo atto
di storia che può essere sconosciuta ma non
estranea.
La seconda: far emergere il forte impianto
storiografico di un tema che troppo spesso si presta a sociologismi facili
ed a moralismi inutili. Occorre ricordare, a titolo desempio, con Fernand
Braudel che esiste un piano zero della storia, cioè una "vita materiale
fatta degli uomini e delle cose, delle cose e degli
uomini" ?
La terza: imparare a riconoscere gli
elementi dei flussi economici, le vicende degli stati, i sistemi politici
e culturali, le strutture sociali, le loro durate ed i mutamenti che
costituiscono la trama e lordito di quella storia che i ragazzi tendono
a rifiutare perché non sanno che vi sono immersi.
La quarta: imparare a lavorare con le
variabili della storia, città-campagna, la pluralità dei soggetti,
le dimensioni dello spazio, laccellazione dei tempi, individuando categorie
di riferimento (i bisogni ed i consumi) e piani di realtà (il dato
ed il possibile) come codici interpretativi e non come astrattezze
teoriche.
La quinta: estendere alla materialità
degli oggetti, allapparente semplicità dei canti, alla memoria
narrata il concetto di "fonte", potenziando la capacità di porre le
domande giuste e di valutare le risposte, comparandole.
E tutto questo avviene senza prendere
mai loggetto dello studio a semplice pretesto di esercitazioni di
addestramento, ma sottolineando il valore conoscitivo di quanto si va scoprendo,
con il ricorso frequente alla parola scritta che assume così la funzione
di un indicatore necessario per ricostruire gli scenari appena
intuiti.
Tutte le direttrici strategiche,
incrociandosi, possono determinare le fasi del lavoro, che deve risultare
unitario ed abbastanza lineare, pur nella complessità del suo
impianto.
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Il nuovo
curricolo di storia
di Antonio Brusa
I giovani
e il senso del tempo. La storia del '900 a
scuola
di Laurana
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Progetti
per imparare la storia del '900: il laboratorio di didattica della
storia
di Laurana
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Il
laboratorio e la sua polisemia
di Mario
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Bibliografia di base per la
costruzione del Laboratorio di storia
a cura di Maurizio Gusso
WebLab900
Per un uso didattico della storia del territorio
di Dino Renato
Nardelli
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