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UNA STRUTTURA ISTITUZIONALE
Il laboratorio, nella nuova situazione, non è
più un fatto volontaristico di alcuni docenti avanzati, che progettano,
spesso in modo individuale, un luogo di sperimentazione con i propri allievi,
ma diventa una struttura istituzionale della scuola, di uso comune così
come i laboratori di scienze o quelli di lingue. Pertanto, quali funzioni
deve assumere?
Provo a dare una schematizzazione, prima di tutto pensando
al lavoro degli insegnanti nella prima fase, quella
dellallestimento.
Il laboratorio è luogo di discussione e di
progettazione collettiva, dove i docenti hanno la possibilità
di confronto e di scelta dellimpostazione metodologica e della
programmazione. E una banca-dati ed un complesso di attrezzature,
con cui è possibile preordinare da parte dei docenti e sperimentare
da parte degli studenti le procedure del mestiere dello storico. Il laboratorio
è anche luogo mentale: una o più modalità di
fare storia partendo dalluso delle fonti multimediali, utilizzando
contenuti, metodologie e tecniche multidisciplinari.
Per progettare lallestimento del laboratorio è
indispensabile fare il censimento delle possibili fonti, in
prima istanza dei giacimenti culturali della scuola (archivio, biblioteca,
collezioni scientifiche), degli enti territoriali (archivi, biblioteche,
musei, archivi industriali, archivi multimediali, archivi privati, librerie
qualificate, cineteche, istituzioni culturali, ecc.). In tal modo il laboratorio
diviene prima di tutto una banca-dati dinamica, in continuo aggiornamento
prodotto dalle ricerche ed esperienze, che sono condotte con gli studenti.
Il laboratorio è, dunque, anche luogo della
memoria, cioè conserva la documentazione raccolta, le proposte
didattiche ed anche le esperienze che verranno prodotte dagli studenti nel
corso degli anni e che possono diventare, a loro volta, fonte per ulteriori
lavori. La banca-dati si arricchisce con il tempo di bibliografie ragionate
delle fonti multimediali, non solo di quelle storiografiche tradizionali,
e con approfondimenti specifici relativi ai percorsi che si vogliono attivare.
Oltre ai dati sulle istituzioni culturali sul territorio ed alla bibliografia,
sono utili censimenti di siti internet, indici, cronologie, tavole sinottiche,
al fine di costruire mappe concettuali e griglie su temi. Accanto a quella
temporale, va evidenziata anche la dimensione spaziale, con i relativi
strumenti conoscitivi ed operativi, poiché nel presente e nella storia
globale esistono più spazi, che vanno esplorati e conosciuti.
Contemporaneamente gli insegnanti hanno da rilevare e
registrare i bisogni formativi degli studenti e da quelli partire
per operare la selezione dei contenuti e per individuare gli obiettivi formativi.
Il più importante di tali obiettivi è senzaltro quello
di problematizzare le rilevanze e le scansioni della storia contemporanea,
poiché la complessità e la vastità di contenuti e di
problemi necessitano di una giustificata scelta dei temi e di una pluralità
di approcci. La parzialità della proposta di studio deve, infatti,
essere accompagnata dalla completezza delle procedure storiche, così
da consentire ai ragazzi la piena acquisizione della strumentazione critica
per la conoscenza storica.
Affinché lattività di laboratorio
abbia una sua funzione, nellambito della programmazione generale dello
studio della storia, il docente deve prestare molta attenzione alla
strategia dei tempi didattici. Il lavoro laboratoriale può
essere usato per unesperienza di approfondimento di poche ore, oppure
può diventare una delle modalità
dellinsegnamento/apprendimento, con un ampio utilizzo, durante tutto
larco dellanno scolastico.
Il laboratorio va attrezzato con strumentazioni
multimediali (registratore, videoregistratore, macchina fotografica,
computer, stampante, scanner, collegamento internet, ecc.), una biblioteca
specializzata essenziale e, dato importante, vanno raccolti anche oggetti
materiali evocativi dei periodi che si ritiene studiare, per dare riferimenti
concreti e non solo concettuali.
Il laboratorio è un luogo fisico e
laula, o meglio lo spazio laboratoriale va suddiviso secondo le esigenze
dei lavori di gruppo e di ricerca. Larticolazione degli spazi
dellaula-laboratorio deve essere funzionale ai lavori in corso, con
tavoli facilmente componibili, larea video, larea teatro e musica,
larea stampa e così via. Gli spazi possono anche essere ridotti,
ma pensati e strutturati in modo flessibile per adattarsi a tutte le
modificazioni di funzione, che possano rendersi necessarie.
Il laboratorio è anche centro operativo
di interrelazione con istituzioni culturali, enti pubblici e linsieme
del territorio (paesaggio urbano e rurale), che possono fornire documentazione
e suggerimenti per apprendere e fare storia.
Il laboratorio è, infine, luogo simbolico
per la storia contemporanea, in quanto raccoglie in sé i riferimenti
culturali e di ricerca e propone lo sviluppo del percorso di ricostruzione
e di interpretazione del fatto storico, inteso non solo come avvenimento
cronologicamente datato, ma come insieme di fatti culturali, sociali,
economici.
Per queste considerazioni credo che la progettazione
del laboratorio e la sua attuazione siano momenti particolarmente significativi
e rilevanti nel processo di aggiornamento e di autoaggiornamento dei
tutor e dei docenti e per il lavoro degli
allievi.
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I
giovani e il senso del tempo. La storia del '900 a scuola
di Laurana
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Il
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di Mario
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Dove
si costruisce la memoria. Il Laboratorio di storia
di Aurora
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Bibliografia di base per la
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a cura di Maurizio Gusso
Storie contemporanee - Didattica
in cantiere -INSMLI
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il Novecento
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contemporanea e passaggio della memoria tra le generazioni
di Laurana Lajolo
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