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Alberto De Bernardi, Le rilevanze storiografiche del '900

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IL NOVECENTO IN UN CURRICOLO "RETICOLARE"

1. I numeri e gli spazi: le nuove dinamiche demografiche e l'alterazione del rapporto uomo-ambiente

2. II secolo della tecnologia: dalla II alla III rivoluzione industriale

3. II sistema-mondo da fine '800: I'imperialismo, a fine '900: la contraddizione Nord / Sud oltre all'esame delle interdipendenze, nel segno della mondializzazione dei processi, questo punto potrebbe essere sviluppato "zoommando" su alcuni aspetti rilevanti, esemplari dei due mondi, es:

3.1. i "due Nord": la contrapposizione Est (sistema ad economia pianificata)-ovest (capitalismo)

3.1.1 i diversi modelli di capitalismo: USA, Giappone, Germania

3.1.2 la contraddizione tra economia globale e stati nazionali

3.2 il Sud:

3.2.1 la rivolta del Sud contro il Nord: il fondamentalismo islamico

3.2.2 il Sud del Sud: I'africa sub-sahariana

4. Il secolo delle masse:

4.1. Ie guerre del '900 (I e II guerra mondiale, guerra fredda) come guerre tecnologiche, di massa, ideologiche

4.2. il secolo delle ideologie di massa, di fronte alla crisi dello stato liberale: fascismi, comunismi, democrazie di massa (suffragio universale) e stato sociale

4.2.1. i ruoli dei partiti, dei sindacati, i diversi sistemi elettorali nelle democrazie di massa

4.3. la società dei consumi: massificazione e atomizzazione, la società post-moderna: I'organizzazione dello spazio (urbano) e del tempo (tempo di lavoro, tempo libero), la cultura di massa

4.4. il secolo dei diritti delle minoranze, e delle donne; vecchie e nuove forme dei diritti di cittadinanza

Esclusivamente per chiarezza espositiva (cioè per non infittire l'elenco con troppi sotto-punti), scorporo e indico qui di seguito i temi di storia italiana (e di storia locale) riferibili ai temi generali:

1. i flussi migratori (esterni e interni) da fine '800; inurbamento e peculiarità dell'urbanesimo italiano; la brusca transizione italiana alla "crescita 0" e le sue conseguenze.

3.1. Ia geografia e le diverse fasi dell'industrializzazione italiana, dai mancati decolli al "miracolo" degli anni '60, le distorsioni dei modelli dei consumi, il dualismo nord/sud e le "terze Italie"

3.2. "il Sud nel Nord": i problemi dell'immigrazione nel caso italiano: razzismo, xenofobia, localismi

4.1. Ia l.e la II guerra mondiale e la Resistenza, la guerra fredda in Italia [o a livello locale]

4.2. dal "biennio rosso" al "biennio nero"; il ventennio fascista; il ruolo dei partiti di massa dal CLN alla Costituente; la "prima repubblica" come repubblica dei partiti, la sua crisi e la "seconda repubblica"; le lotte sociali e sindacati dagli anni '50 all'autunno caldo alla concertazione

4.3. la "grande trasformazione" in tre generazioni: dalla società tradizionale a quella industriale (anni '60) a quella post-industriale (anni '80) [anche a livello di storia locale, e/o con fonti orali]

4.4. dal ruralismo al familismo (anni '60), al '68 del femminismo, alle battaglie sui diritti civili degli anni '70

L'articolazione tematica di questo curricolo reticolare, cioè l'individuazione dei temi (soprattutto dei sotto-punti) si presta ovviamente anche a scelte diverse da quella qui presentata. Più che i singoli contenuti, insomma, è opportuno esaminare la logica ispiratrice di questa ipotesi dal punto di vista dell'insegnamento/apprendimento della storia e del sapere storico.
Nel curricolo generale, su quattro macro-temi i primi tre abbracciano tutto il mondo, il quarto riguarda soprattutto il Nord. II primo macro-tema è relativo ai settori demografia e rapporto uomo-ambiente, il secondo alla tecnologia, mentre nel terzo i settori (o ambiti) sono più numerosi e complessi, e ancora di più nel quarto. L'ordine di trattazione dei macro-temi non è di tipo genetico-causale: è infatti evidente che tra le dinamiche demografiche e quelle ambientali del primo punto e quelle tecnologiche del secondo intercorrono rapporti di causalità reciproca o di interrelazione sistemica, non certo di dipendenza univoca delle seconde dalle prime. L'ordine è di complessità crescente, a partire da tematiche relativamente semplici (cioè basate su pochi concetti-chiave di vasta portata), ovvero dalle maglie più larghe a quelle più fitte della nostra rete. Quando dico tematiche semplici e complesse mi riferisco alla loro descrizione, non alla loro spiegazione. Infatti un fenomeno storico (ad esempio un regime demografico, o la seconda rivoluzione industriale) può essere relativamente semplice da descrivere e diventare terribilmente complesso da spiegare, perchè la sua spiegazione può chiamare in causa numerosi fattori (fatti e concettualizzazioni) diversissimi e variamente collegati all’explanandum. Ciò non significa ovviamente che ci si debba fermare alla descrizione, quanto piuttosto che, anche nelI'insegnamento della storia, si deve affermare un criterio basilare in quasi tutte le altre materie: ovvero che di un tema non è necessario dire tutto subito, anzi può essere utile differirne nel tempo i successivi livelli di approfondimento e di spiegazione. Pertanto, così come nelle precedenti proposte curricolari, anche e soprattutto in questo caso si deve prevedere una fase iniziale di descrizione generale dei quattro macro-temi e una seconda fase, molto più ampia della prima, di approfondimento dei temi sia attraverso l'indagine dei sotto-temi (verosimilmente, solo alcuni di essi), sia attraverso la ricostruzione dei nessi esplicativi e delle reti di relazioni tra i vari temi e sottotemi.


 

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