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Alberto De Bernardi, Le rilevanze storiografiche del '900

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VERSO UN CURRICOLO "RETICOLARE"

Un gruppo di docenti delle superiori che sta lavorando a livello di laboratorio didattico presso l'Istoreco di Reggio è partito, lo scorso anno, proprio dalle rilevanze proposte da De Bernardi per progettare un curricolo sul Novecento. Nel corso dei lavori, sono venuti alla luce gli inconvenienti sopra indicati, e di conseguenza la necessità di individuare criteri più rigorosi di organizzazione didattica dei contenuti. L'ipotesi da noi elaborata, che potremmo definire di un curricolo "reticolare", ha le seguenti caratteristiche di fondo:

1) sul piano storiografico, assume quale angolazione prospettica privilegiata il Novecento come secolo della mondializzazione dei processi e come secolo delle masse.

2) sul piano didattico, e più specificamente sul piano dei criteri di organizzazione dei contenuti, si sposta dall'impianto a moduli, sotteso alla proposta di De Bernardi, verso un impianto a rete, procedendo dalle maglie più larghe a quelle più fitte. Ciò significa che la scelta e il criterio di successione dei contenuti inseriti nel curricolo rispetteranno tre condizioni:

a) in primo luogo, iniziare da temi che comportino l'uso di un numero relativamente ristretto di concetti-chiave di vasta portata (a maglie larghe, appunto), e in questo senso più semplici; e passare poi a temi progressivamente più complessi, ovvero che richiedano un numero maggiore di concetti-chiave (i temi a maglie più fitte): ad esempio, a parità di approfondimento nella trattazione, la demografia è più "semplice" delle ideologie politiche.

b) rispetto alla scala spaziale, iniziare da temi di storia mondiale e passare poi a temi più circoscritti, cioè che riguardino solo certe aree, in particolare la nostra (scala europea, nazionale, locale).

c) rispetto alla scala temporale, iniziare dalle dinamiche e dai processi di lungo periodo, che servano anche come contestualizzazioni ai successivi temi e sotto-temi di durata più breve. Anche per questi ultimi, peraltro, è utile utilizzare la scansione temporale più ampia possibile. Credo infatti che per evitare il rischio solitamente avvertito di fronte alla storia del presente, cioè lo scadimento nelI'eventografia se non addirittura nella cronaca, un efficace rimedio sia proprio quello di distanziarsi dagli eventi, rifuggendo dai "primi piani" e ricorrendo ai "campi lunghi". Per quanto possa apparire paradossale, la storiografia del nostro secolo può trovare proprio nella longue durée molte risposte ai suoi problemi di distanza prospettica rispetto all'oggetto indagato.


 

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