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TUTTA LA STORIA GENERALE IN TRE MAPPE STORICO-GEOGRAFICHE

La prima mappa è quella che ho chiamato mappa dell'Oceano Indiano, e che ho spiegato prima. L'Oceano Indiano, sul quale si scambiano prodotti e idee tra oriente e occidente, viene aperto dai Sumeri, con le loro barche rotonde sospinte dai venti Alisei. In seguito, tra il 500 a.C. e il 1500 d.C., questo oceano funge da sistema di connessione tra i grandi imperi, ma il gioco è sempre lo stesso: l'Africa che produce, l'Europa come primo gestore, la Cina come secondo gestore. Bisogna vedere come funziona, e come e perché finisce questo circuito millenario. La rottura si ha con l'arrivo dei portoghesi, che aprono la porta dell'Atlantico e si insediano direttamente nell'Oceano Indiano: ciò spiega la crisi dei primi due decenni del '500, e l'alleanza tra turchi, persiani, indiani, cristiani orientali e veneziani che si mettono insieme per cacciare i portoghesi, con la conseguente ripresa del Mediterraneo. Notate a questo proposito: se guardiamo i fenomeni nell'ottica del Mediterraneo, si vedono i turchi e gli europei che si combattono tra loro, mentre se assumiamo questa prospettiva mondiale vediamo una parte degli europei e gran parte dei popoli dell'Oceano Indiano che combattono insieme contro un'altra parte degli europei. In seguito, all'inizio del '600, arrivano nell'oceano Indiano i popoli dell'Europa più occidentale, atlantici (Portogallo, Olanda, Inghilterra), poco sensibili a quello che accade sulla frontiera continentale e del Mediterraneo orientale, e invece molto sensibili a quanto accade nell'oceano Indiano, e fanno fuori definitivamente i vecchi gestori degli scambi tra oriente e occidente.
Da questo momento, dall'inizio del '600, inizia un altro modello, un'altra mappa, che ben conoscete: quella dell'Atlantico, cioè del commercio triangolare tra Europa (in particolare Inghilterra e Olanda), Africa, America, che regola il processo di accumulazione in larga parte del mondo. II circuito parte da Inghilterra e Olanda che mandano perline e vecchi fucili in Africa in cambio di schiavi impiegati nelle piantagioni americane; dall'America tornano in Inghilterra canna da zucchero e cotone, alimentando un altro circuito: qui infatti arriva tutta la ricchezza della Francia più tutta la ricchezza dell'Oceano Indiano che prima gli olandesi poi gli Inglesi hanno sottratto agli antichi gestori. Questa mappa rende conto di tutti i fatti di questo genere che accadono tra il '600 e la prima o la seconda guerra mondiale. Dentro questa mappa avviene il mutamento epocale della storia contemporanea: il centro del mondo, inizialmente a Londra, con la prima guerra mondiale si sposta a New York.
La terza mappa, che inizia dopo la seconda guerra mondiale, vede la decadenza dell'oceano Atlantico in favore del Pacifico, nuovo gestore della ricchezza mondiale con due grandi nuovi centri sulle sue opposte sponde: il Giappone e la California. In futuro non so cosa succederà.
In questo modo, con queste tre mappe, ho creato delle grandi bacheche spazio-temporali, molto concrete (tre oceani), diverse dalle periodizzazioni tradizionali (il Rinascimento, il Barocco…) mappe in cui andiamo a collocare dei fatti man mano che li impariamo: questo impero, questa battaglia, questo problema economico...dove li mettiamo e perché ? perché si passa da un modello all'altro ? e qual è il loro destino ? cosa succede se il centro ridiventa l'Europa o il solo Giappone ?
L'insieme di queste tre mappe è il primo modello temporale, è la presentazione più semplice che io riesco a formulare della storia generale. Come vedete ve l'ho raccontata in dieci minuti; può essere oggetto di tre ore di lezione, ma anche di quadri, bacheche che secondo me sono molto più concrete della freccia del tempo, e aiutano di più anche in senso mnemonico.

 


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