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Dall'altra parte: il filo spinato e la storia 

  di Patrizia Vayola

QUADRO DI RIFERIMENTO E MOTIVAZIONI
FINALITA’, OBIETTIVI SPECIFICI E SCELTE DI CONTENUTO
RIFERIMENTI TEORICI, METODOLOGIE E PROCEDURE
Il filo spinato e la prima guerra mondiale
Fase 1: la definizione del problema
Fase 2: l’interrogazione delle fonti
Fase 3: nuova problematizzazione
Fase 4. i risultati della ricerca e le strategie comunicative per l’allestimento della mostra
la storia degli Indiani d’America
Fase 1: acquisizione di elementi di conoscenza
Fase 2: periodizzazione e selezione delle fonti
Fase 3: costruzione dell’ipertesto
Fase 4: realizzazione della mostra
la persecuzione razziale nazi-fascista
Fase 1: approccio alle testimonianze
Fase 2: la ricostruzione storica
Fase 3: la rappresentazione dell’altro e la realtà del lager
Fase 4: nuova problematizzazione: la lettura di una testimonianza inedita
Fase 5: allestimento della mostra
IL PRODOTTO
TEMPI DI REALIZZAZIONE DEI PERCORSI
RISORSE, STRUMENTI, PROCEDURE
 VALUTAZIONE
RIFLESSIONE SULL’ESPERIENZA
PER APPROFONDIRE

la persecuzione razziale nazi-fascista

Fase 4: nuova problematizzazione: la lettura di una testimonianza

A questo punto il lavoro di ricerca poteva dirsi praticamente concluso, tuttavia, mentre si discuteva sulle modalità di allestimento della mostra, si è presentata l’occasione di analizzare una testimonianza inedita: il diario di Carlo Lajolo, partigiano deportato a Mauthausen nel 1944 (il testo, di cui i ragazzi hanno avuto le bozze, è stato poi pubblicato a cura di Laurana Lajolo, Morte alla gola - Memoria di un partigiano deportato a Mauthausen, Edizioni Impressioni Grafiche, Acqui Terme 2003).
Gli studenti si sono dichiarati molto interessati a questo ampliamento che avrebbe permesso loro di chiarirsi ulteriormente le idee leggendo tutti lo stesso testo e discutendolo insieme. Inoltre si prospettava la possibilità di intervistare l’autore e questo suscitava un grande interesse. Si è proceduto pertanto alla lettura individuale del testo, che è stato discusso, capitolo per capitolo, con l’obiettivo di verificare la tematizzazione ricavata dagli altri libri di memoria letti precedentemente e anche di individuare, nel testo, le parole chiave che consentissero di cogliere la lettura che l’autore dava della sua esperienza. Il diario infatti era stato steso nel 1946, subito dopo il ritorno dal lager, ed era interessante poter confrontare la narrazione di allora con la testimonianza che l’autore avrebbe reso direttamente a distanza di quasi 60 anni dallo svolgersi dei fatti.

Questa lettura ha consentito anche di definire, come chiave interpretativa delle testimonianze e delle immagini selezionate per la mostra, il tema della disumanizzazione in quanto processo-chiave della persecuzione.

L’incontro con Carlo Lajolo è invece avvenuto in un secondo tempo, dopo la conclusione del percorso e la realizzazione della mostra, ed è stato un momento molto significativo per gli studenti sia sul piano umano sia sul piano delle conoscenze perché hanno avuto modo di confrontarsi con l’autore non solo sulla sua esperienza ma anche sulle chiavi di lettura che avevano individuato nel diario.