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Il filo spinato e la prima guerra mondiale Fase
2: l’interrogazione delle fonti Per rispondere alle
domande era necessario consultare delle fonti ed è stato pertanto
introdotto il concetto di traccia e di fonte e la tipologia delle fonti
con una breve lezione
frontale accompagnata da slides. Di seguito è stata
prospettata la necessità di schedare le fonti analizzate, in modo da
tenere memoria dei dati utili individuati e da confrontarli con
efficacia, ed è stata presentata una serie di schede
di analisi. Sulla base di
queste schede sono state nuovamente analizzate le foto delle gallerie di
immagini precedentemente visionate, per formulare ipotesi
sull’utilizzo del filo spinato nella prima guerra mondiale (scopo,
efficacia, estensione del fenomeno). Le informazioni
ricavate mettevano in evidenza una strategia difensiva (il filo
spinato come ostacolo agli attacchi dell’avversario), facevano
ipotizzare una tecnica di combattimento (assalti frontali
tendenti al corpo a corpo) e mettevano inoltre in luce la durezza
della vita di trincea. Per verificare queste
ipotesi la classe si è divisa in due gruppi: uno col compito di approfondire
le conoscenze attraverso la lettura di testi letterari, l’altro
invece di arrivare ad una più puntuale ricostruzione storica dei
fatti. Al primo gruppo,
suddiviso in due sottogruppi, è stata assegnata l’analisi di
antologie di brani tratti dal romanzo di Eric Marie Remarque Niente
di nuovo sul fronte occidentale e da quello di Emilio Lussu Un
anno sull’altipiano. Il secondo gruppo ha
invece consultato una cronologia
dettagliata del conflitto. Entrambi i gruppi
hanno poi letto e analizzato, con l’aiuto dell’insegnante, una
selezione di poesie da Allegria
di naufragi di Ungaretti
(che ha costituito anche una finestra interdisciplinare sulle
caratteristiche del linguaggio poetico e sull’opera di Ungaretti in
generale). Questa parte del lavoro è stata svolta collettivamente in
classe perché i ragazzi non avevano pregresse esperienze di analisi del
linguaggio poetico. |