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INSEGNARE
CON IL CINEMA
la
storia per immagini in un istituto professionale:
la shoah
Teorie
di riferimento
Cinema e storia
Il cinema è stato a lungo considerato con una certa diffidenza dalla
scuola; di fronte poi alla sua crescente importanza come fonte di cultura,
l’istituzione scolastica si è progressivamente aperta ai mezzi
audiovisivi.
Nell’ambito del rinnovamento che negli ultimi decenni ha
interessato l’insegnamento della storia, disciplina sovente ritenuta dagli
studenti ostica e lontana dal loro vissuto, forte è stata l’attenzione
nella didattica all’uso delle fonti e dei documenti.
Il cinema può essere utilizzato, pertanto, come strumento da
affiancare ad altri tipi di comunicazione (verbale, testuale, iconografica).
Risulta di conseguenza importante
cercare di coinvolgere e motivare gli allievi usando tali strumenti:
il linguaggio visivo è un linguaggio che gli adolescenti
conoscono e comprendono sovente
meglio di quello scritto, è più congeniale ai loro stili cognitivi.
Il mezzo cinematografico,
tuttavia, non è un documento
storico, neanche nel caso in cui i fatti
narrati siano coevi: presenta sempre un filtro interpretativo costituito
dalle idee del regista, degli sceneggiatori ed è
inoltre sovente influenzato dal clima ideologico dominante in quel
momento storico. Il cinema, pertanto, può
costituire in questo caso anche una fonte storica.
Per le età più antiche è possibile, inoltre, rilevare come il nostro
secolo abbia interpretato le epoche passate.
L’uso del cinema nella didattica della storia diventa quasi una
necessità: gli studenti sono
infatti cresciuti in un ambiente “multimediale”
che, pur con dei limiti, può costituire una risorsa da sfruttare.
Adoperare, pertanto, più linguaggi differenti può offrire al docente
l’opportunità di educare i suoi allievi alla molteplicità dei
punti di vista: si possono in tal modo
rendere consapevoli che la verità in campo storiografico non è una sola,
ma che è sempre vincolata ad un punto di vista e ad un contesto di
osservazione.
A mio giudizio, bisogna porre in evidenza con gli allievi come il
cinema sia interpretazione di un determinato fatto o evento; è bene,
pertanto, usarlo incrociando altri tipi di fonti.
Particolarmente efficace mi sembra l’uso dei film nello studio
dell’età contemporanea.
Nella pratica scolastica è realisticamente improponibile la visione
integrale di un certo numero di film; si può tuttavia proporre una
antologia di sequenze di taluni film significativi.
Gli elementi di base da tener presenti per una buona riuscita
di tali percorsi sono i seguenti:
La
scelta dei film
o
esplicitare gli obiettivi cui si tende
o
rapportarsi al contesto della classe
o
organizzare un percorso che non si limiti alla semplice
visione
o
reperire informazioni
e repertori
o
ricercare informazioni sul film tratte da diverse fonti e di
tipologie diverse (analisi,
critiche, interviste)
Prima della visione
-
verificare la gestione ottimale della visione (buon funzionamento
delle attrezzature
e della videocassetta e condizioni di fruizione degli studenti)
-
valutare con attenzione l’orario della visione e il carico
della giornata
-
non
spezzettare le visioni
-
garantire il più possibile condizioni di oscurità e di
isolamento sonoro
-
esplicitare al meglio i motivi per cui si vedrà qualche
spezzone o film
-
nel caso di film particolarmente impegnativi (lunghi, lenti,
in bianco e nero) fornire un minimo di incentivi alla visione e di
“rassicurazioni”
Durante
la visione
-
comportarsi da spettatore, non da insegnante che controlla o, peggio, abbandona l’aula perché già conosce il film
-
prestare attenzione alle reazioni degli studenti (tensioni, risate,
battute, silenzi, ecc.) per cogliere elementi utili da riportare durante
l’analisi
Dopo la visione, prima dell’analisi
-
stimolare una reazione a caldo da parte dell’uditorio, ma
senza attivare percorsi troppo razionali e analitici: usare brainstorming,
definizioni immediate
-
garantire libera espressione, senza orientare troppo: pur
partendo da considerazioni epidermiche ( mi è piaciuto o meno), cercare di
far fissare la memoria su sequenze, personaggi, eventi del film, stimolando
però la massima eterogeneità.
La visione di spezzoni di film deve essere preceduta da una breve
introduzione in cui ho spiegato ed introdotto quanto stavamo per vedere; in
estrema sintesi ho accennato al fatto che è necessario guardare con
prudenza tali documenti.
Seppure questo uso debba essere necessariamente assai limitato, a mio
giudizio si può rilevare proficuo sotto molteplici punti di vista:
innanzitutto è possibile creare interesse nei confronti della storia anche in
classi poco propense ad una attenzione prolungata ed indubbiamente il film
con la sua tendenza alla drammatizzazione assai bene si presta a rafforzare
l’interesse degli allievi. E’
opportuno inoltre che si verifichi per taluni momenti storici una visione
incrociata di più strumenti di indagine, mostrando la complessità
della realtà storica. Mi pare che, pur con i limiti delle poche sequenze
viste, si possa verificare anche un percorso di comprensione e di analisi
che coinvolga tutti gli allievi.
Mi sembra, pertanto, che l’uso dei film possa consentire di ampliare
gli orizzonti culturali degli studenti anche in considerazione della
possibilità di leggere uno stesso avvenimento sotto diversi punti di vista,
contribuendo in tal modo ad affinare la capacità critica.
Se ci fosse il tempo, magari in un percorso tematico pomeridiano, si
potrebbe proporre la visione integrale di film. Vedere un film non è
un’attività di mera fruizione, ma una specifica competenza che va
attivata nell’alunno; bisogna cioè saper vedere un film per
poterne godere tutte le potenzialità formative ed educative; il piacere
della visione sarà più intenso se l’allievo viene messo nella
condizione di poterlo apprezzare. saper Una didattica della visione
consisterebbe nel progettare ogni visione di un film suddivisa in tre
momenti:
1. Prima della visione: l’insegnante deve accendere la curiosità
del ragazzo, focalizzando l’attenzione su uno o più aspetti del film:
l’argomento, l’inizio, il protagonista e/o il suo possibile punto di
vista, la relazione fra i personaggi, l’epoca in cui è stato girato,
la chiave espressiva. E’ necessario poi stimolare l’alunno ad
analizzare tale aspetto chiedendo a lui di immaginare una possibile
risposta: cosa pensi di…? Cosa può accadere, a tuo parere, se…? Chi
sarà…? Cosa può accadere tra di loro? Cosa avranno detto
nell’anno…? ecc. Naturalmente un elemento costante di ogni ‘prima
della visione’ sarà richiamarsi al filo rosso che funge da collante
per tutte le pellicole, per introdurre e situare al meglio ogni film.
2. Visione del film: al film si giunge pieni di domande e
seguendo il filo di un racconto: la visione sarà quindi più attiva e
partecipe. 3. Dopo la visione: l’alunno potrà qui confrontare
la risposta data dal film con la propria e con quella dei compagni.
Per quanto riguarda il linguaggio si farebbe notare:
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ABSTRACT
Teorie
di riferimento
Il
progetto didattico
Fase
preattiva
L’intervento
didattico
Il
percorso didattico
CONCLUSIONI
BIBLIOGRAFIA
GENERALE
BIBLIOGRAFIA
SU CINEMA E
DIDATTICA
ALLEGATI
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