Mittente:
l’autore o il redattore di un libro, di una rivista, di un catalogo,
di una locandina (contenenti immagini); chiunque annoti qualcosa dietro
alle proprie foto
Destinatari:
gli stessi del testo su cui si trovano le immagini
Scopo:
spiegare un’immagine. Spesso la didascalia può servire
anche a suscitare interesse e curiosità
Registro
linguistico:più o meno specialistico, secondo il tipo di testo
Per scrivere
bene le didascalie
-
usare la forma più breve e chiara possibile (una
didascalia lunga, può indurre il lettore a
non leggerla)
-
essere sempre molto precisi. Per esempio, se nel corpo del
testo c’è un rinvio a una figura numerata, la didascalia inizia con
il numero corrispondente
-
fare scelte uniformi. Se in una tesina di storia dell’arte si
inizia indicando la data di un’opera sotto la sua riproduzione, si
segue questo criterio fino in fondo
-
tenere conto di quello che il lettore sa già (per non ripeterlo)
-
tenere presente quello che il lettore non sa (per informarlo o
per sollecitare il suo interesse nascondendogli qualcosa)
-
scegliere il linguaggio adeguato al tipo di pubblicazione o di
raccolta in cui le didascalie si trovano: formale, specialistico,
ironico, ecc.
-
decidere se la didascalia ha altri scopi, oltre a quello di
spiegare un’immagine. In questo caso usare le tecniche per
conseguirli. Ad esempio,: inserire una domanda o far notare un
particolare strano per suscitare curiosità, oppure lasciare il lettore
“in sospeso” per provocare interesse
-
se la didascalia è in un ipertesto, inserire legami (link
) che permettano al lettore, se vuole, di navigare e di scoprire
qualcosa in più