bibliolab

chi siamo attività e news la biblioteca laboratorio di lettura


mappa del sito

giochi multimedia e web laboratorio di storia laboratorio accadueo
 
LABORATORIO DI STORIA > materiali didattici > lezioni > la propaganda antiebraica > le scuole e gli ebrei 
 
fare storia in Laboratorio
gli interventi degli esperti
i percorsi didattici
materiali didattici
Bibliolab:
la caccia al tesoro
le sitografie
Forum docenti
Forum studenti

LE SCUOLE E GLI EBREI (*)
di Piero Morpurgo 

Consensi e ostilità del passato

Seneca, intorno alla metà del I sec. d. C., condannò il riposo sabbatico e le pratiche dei giudei; questa posizione è pervenuta attraverso il De civitate Dei (VI,11) di Agostino ove si legge che si stava diffondendo "la consuetudine di un popolo scelleratissimo in modo tale che ormai è accolta da tutte le terrre tanto che i vinti diedero le leggi ai vincitori". Allora Seneca (50 a.C. - 40 d.C.) si preoccupava perché l’ebraismo sembrava affermarsi nei diversi settori della sua società; tuttavia quel timore era accompagnato da una constatazione sul rigore degli ebrei: "Quelli conoscono le ragioni del proprio culto; mentre la gran parte del popolo (romano) compie dei riti e ignora perché lo faccia". Seneca era talmente preoccupato dal diffondersi di costumi giudaizzanti che aveva proclamato che quella gente ‘scellerata’ pur essendo stata vinta aveva imposto le leggi ai vincitori.

Non mancavano eventi prodigiosi che, segnalati dal cielo, annunciavano la conversione degli ebrei come accadde a Minorca nel 418 d. C.

Il susseguirsi di elementi di forte tensione sono resi evidenti dalle distruzioni delle sinagoghe di Clermont e Orleans nel sec. VI; tuttavia nel 585 gli ebrei di Orleans accolsero il re Guntram cantando in ebraico con la speranza che il re avrebbe favorito la ricostruzione della sinagoga.

Più tardi Agobardo di Lione (769-840) scrisse che sotto Luigi il Pio (781-840):

"a corte gli ebrei sono particolarmente popolari ... Le persone importanti si interessano alle preghiere e alle benedizioni degli ebrei ... Gli ebrei sono sempre occupati a mostrare i diplomi imperiali che sono stati loro concessi con il sigillo e il nome dell’imperatore e che proteggono i privilegi che gli sono stati garantiti. Essi hanno il diritto di costruire sinagoghe contro la legge

Non c’è dubbio che gli ebrei sfruttino la gloria dei loro antenati e le loro donne sfoggiano vestiti che dicono essere stati donati dal re e dalla dame del palazzo.

Per di più ci sono cristiani che raccontano che gli ebrei sono migliori predicatori dei preti".

Agobardo partecipò alla rivolta contro il re e per ciò fu sollevato dalla carica di arcivescovo; di questo amaro destino incolpò gli ebrei poiché egli era intervenuto affinché i giudei non si servissero di schiavi cristiani e tantomeno li vendessero ai Musulmani Questa posizione si era scontrata con l’ira di chi proteggeva gli ebrei nella corte carolingia. Inoltre Agobardo era indignato perché molte donne cristiane lavoravano per gli ebrei durante la domenica e celebravano lo Shabbath; il fatto era stato reso ancor più amaro perché gli ufficiali imperiali avevano cambiato il giorno di mercato dal sabato alla domenica in modo da garantire i riti della religione ebraica. Per tutto ciò Agobardo si era opposto a Luigi il Pio che lo sostituì con Amalarius di Metz che era noto per dire messa assieme agli ebrei.

Il timore per le conversioni dei cristiani era favorito anche dalla persistente tradizione di istituire scuole ebraiche. Si trattava di paure antiche che si ritrovano anche nella leggenda di san Silvestro ove si narra come Elena, madre di Costantino, convocò centosessantuno ebrei di grande erudizione per discutere della conversione al cristianesimo del figlio Costantino. Di tanti sapienti solo dodici affrontarono Silvestro e tutti furono sconfitti dalle deduzioni cristologiche di Silvestro nonché dal un suo intervento miracxoloso in virtù del quale il santo resuscitò un toro che era stato ucciso da una parola sussurrata all’ orecchio della bestia feroce dall’ebreo Zambri, parola che per Silvestro era ispirata dal demonio. Si stabilì anche così il nesso tra il sapere degli ebrei e la loro collusione con il demonio. Si affermò così anche la contrapposizione tra cielo e terra come emerge dalla leggenda di san Paolo .

Conversioni ‘miracolose’ degli ebrei sono attestate nella Leggenda aurea ove si presenta la città di Edessa, luogo di sepoltura dell’apostolo Tommaso, come un paese, che ‘per grazia del Salvatore e dell’apostolo’ , in cui non può vivere nessun eretico, nessun ebreo, nessun pagano e nessun tiranno vi può esercitare la sua prepotenza.

(*) Tratto dal libro, Le Scuole e gli Ebrei di Piero Morpurgo, di prossima pubblicazione. L'articolo è stato pubblicato su Educazione e scuola alla pagina http://www.edscuola.com/archivio/didattica/scuolebrei.html

 

  

LABORATORIO DI STORIA > materiali didattici > lezioni > la propaganda antiebraica