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LE SCUOLE E GLI EBREI (*)
di Piero Morpurgo 

La dittatura e la Scuola

L’azione della dittatura fascista recise tutte queste esperienze: nel novembre del 1933 il periodico "La Scuola Fascista" commentò con entusiasmo la chiusura di tutte quelle scuole autonome che passavano d’autorità sotto il controllo del regime; la "Difesa della Razza" del settembre del 1938 in un articolo dal titolo Scuole israelitiche forniva l’elenco di tutte le scuole ebraiche affermando che eran troppe; inoltre si prendeva a dileggio un libro usato in quelle scuole dove si esaltavano il disarmo (Isaia 2,4) e il sogno di una pace mondiale (Isaia 11,6).

Ancor più esplicito fu l’articolo intitolato "Bonifica libraria" :

Ecco l’ammonticchiarsi davanti ai nostri occhi di libri di letteratura amena, la quale talvolta ama specializzarsi in letteratura per l’infanzia.

Affondiamo le mani in questi mucchi. Ci accorgiamo che i nostri fanciulli cantano sulla lira di Lina Schwarz, ebrea, e le nostre giovinette sospirano con Cordelia, ebrea, sognano con Emma Boghen Conigliani, ebrea, o s’immalinconiscono con Haydée, ebrea, o si erudiscono con Orvieto ed Errera, ebree. E l’elenco potrebbe continuare. Che cos’è mai questo monopolio della letteratura infantile ed amena?...

Ogni personaggio uscito da penna ebraica talmudeggia, il che è quanto dire erra interpretando, e interpreta errando, stati d’animo impulsi, desideri, passioni. Non ci si creda, quindi, inesorabili se proponiamo che in questo campo della letteratura amena e infantile sia bandita ogni indulgenza.

La polemica colpiva Laura Orvieto, ma già da tempo aveva investito quelle scuole popolari italiane sostenute dalle famiglie ebraiche dei Franchetti e dei Morpurgo e degli Orvieto: ‘scolette’ le definì il Brasca in un suo saggio che non condivideva tanta ansia nella lotta contro l’analfabetismo perché -a suo avviso- era necessario un maggiore impegno a contenere le ‘devianze’. In quella occasione il Brasca criticò anche la Mostra Storica della Scuola Italiana organizzata a Firenze nel 1925 da Salomone Morpurgo perchè in quella esposizione vi sarebbe stato un eccesso di ‘teoria’ osservazione questa mossa da uno studioso attento ai problemi di statistica.

 

(*) Tratto dal libro, Le Scuole e gli Ebrei di Piero Morpurgo, di prossima pubblicazione. L'articolo è stato pubblicato su Educazione e scuola alla pagina http://www.edscuola.com/archivio/didattica/scuolebrei.html

 

  

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