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LABORATORIO DI STORIA > materiali didattici > lezioni > la propaganda antiebraica > le scuole e gli ebrei |
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LE
SCUOLE E GLI EBREI (*) La campagna per la ‘difesa della razza’ a Vicenza e Bassano Quanto
fosse martellante la propaganda antiebraica appare bene anche dai quotidiani
locali vicentini. La "Vedetta fascista" di Vicenza avverte in prima
pagina che il numero degli ebrei in Europa è esagerato (9-07-1938); questo
tema fu ripreso più volte (4-08-1938) anche per denunciare che a Milano
giungono migliaia di ebrei dalla Germania e da tutta l’Europa
provocando seri problemi (12-08-1938): non vengono certo per lavorare...
sono pericolosi... elementi deleteri, insoddisfatti... in genere portatori di
bacilli il cui scopo reale è il disgregamento delle nazioni (18-08-1938).
Nel frattempo si esalta l’antica purezza di sangue che è titolo di nobiltà
della nazione italiana (15-07). Si giunge al 31 luglio quando a tutto pagina
il giornale vicentino riporta l’ammonimento del duce: "Anche sulla
questione della razza noi tireremo dritto"; "Dire che il
fascismo ha imitato qualcuno o qualcosa è semplicemente assurdo". Non si nascose affatto l’origine degli intenti quando il 31 agosto del 1938 si dichiarò a tutta pagina: "Il Duce impostò nel 1921 il problema della razza"; l’articolo rammentava ancora una volta che in Italia gli ebrei erano troppi e che già nel 1921 Mussolini dichiarò intollerabile il gran numero di ebrei presenti nell’amministrazione. Questa idea delle origini del razzismo mussoliniano fu proposta lungo tutto l’agosto del 1938. I concetti espressi sono rafforzati dalla tesi per cui si ipotizza che a Tel Aviv si organizzino persecuzioni contro i non ebrei (12-08-1938). Poi il 25 agosto si annunciò nella prima pagina del giornale vicentino che gli ebrei in Polonia venivano portati in campi di isolamento. Dunque si sapeva! Si giunse così al 2 settembre quando si varò il provvedimento di espulsione degli ebrei stranieri. Il
giornale rivela un altro indirizzo: i provvedimenti ‘per la difesa della
razza’ secondo la "Vedetta fascista" investivano anche tutti i
cittadini italiani; in particolare gli uomini non coniugati avrebbero perso il
diritto alla carriera negli impieghi e le donne lavoratrici sarebbero state
penalizzate in quanto con la loro attività dimostravano l’ espressione del
loro odio per la famiglia. Il 3 settembre (due giorni prima del decreto
legge!) il giornale annuncerà il divieto di insegnare ai docenti ebrei e
l’esclusione dalle scuole di tutti gli studenti giudei; ancora una volta
l’enfasi sarà sulla profonda infiltrazione giudaica nel mondo accademico
(4-09-1938). Pertanto si diede vita a una capillare azione di ‘istruzione’
dei vicentini sul problema razziale; così il 27 novembre 1938 la cronaca
di Vicenza riporta l’attività del locale Istituto di cultura fascista
che è tutta orientata a istruire sulla ‘specificità del problema ebraico
in Italia’. La stampa intanto faceva la sua parte in quest’opera di
educazione nazionale e -il 23 novembre 1938- la Vedetta aveva già
annunciato: "Le grandi democrazie hanno avvertito i pericoli
dell’infiltrazione ebraica" Il
legame tra persecuzione degli ebrei e distruzione delle norme più elementari
della democrazia trasparirà nettamente il 15 dicembre 1938 quando a tutta
pagina si titolerà: "Le leggi sulla razza e sull’istituzione della
nuova Camera approvate per acclamazione" Il 17 dicembre del 1938 la Vedetta Fascista dà notizia di un’ulteriore iniziativa del Ministero delle Finanze: i beni immobiliari e non di quanti sono sottoposti alle leggi sulla razza dovranno essere tutti catalogati; inoltre verrrà fissata una quota massima di ricchezza per gli ebrei oltre la quale un apposito Ente incamererà tutti i proventi. Non diversa fu l’impostazione del "Giornale di Bassano" che riprendendo lo stile del "Corriere della Sera" (cfr. http://nautilus.ashmm.com/9903it/cultura/cultura/memoria.htm) prepara la campagna antisemita con una serie di articoli sugli ebrei nel bassanese durante il Medioevo. Il "Giornale di Bassano" introduce la questione il 4 settembre del 1938 con un lungo saggio in cui si constata che gli ebrei nel Veneto si comportavano come tutti gli altri cittadini eccezion fatta per quel loro spirito religioso che li separava dagli altri "come una muraglia, un abisso profondo". Il 16 settembre l’astio è reso esplicito: gli ebrei sono per natura avidi e astuti e tutti intenti ad eludere le leggi. Del resto si afferma che sin dal 1500 il "Consiglio bassanese... non smise mai di promulgare leggi per renderne impossibile il soggiorno e di spedir ambasciate a Venezia perché il Doge ratificasse le sue deliberazioni di espulsione dal territorio". La serie dei servizi giornalistici viene conclusa il 18 dicembre del ‘38 che, rammentando il parere della Commissione per la difesa della razza, dichiara che "la nostra gente è romana ed ariana... meravigliosa razza di guerrieri e di Santi " che si è unita con la tempra ferrigna dei Germani. Per questo non si possono tollerare contaminazioni: "ebreo e ariano, ebreo e italiano sono dunque un’antitesi e, dalla loro vita in comune, non potrebbero nascere che disordini". La campagna antiebraica, come emerge dalle pagine vicentine del 1938, fu davvero martellante: a Parigi si diffondono le menzogne giudaiche, in Cecoslovacchia gli ebrei compromettono la nazione, i giudei tunisini aggrediscono gli italiani, aBucarest gli ebrei mettono in pericolo l’ordine pubblico; la finanza internazionale ebraica cerca di colpire l’Italia; l’Inghilterra manderà i profughi ebrei in Guiana o in Tanganica, ma le colonie britanniche non vogliono un’invasione ebraica; grande manifestazione antisemita a Monaco; severo controllo sull’immigrazione ebraica in Olanda; gli ebrei hanno fondato una lega per combattere fascismo e nazismo; le truppe inglesi assediano Gerusalemme e i rivoltosi ebrei; in Ungheria condannati speculatori ebrei; nobili ebrei si dedicano al contrabbando in Italia; gli Stati Uniti offrono l’Alaska ai profughi ebrei; epurazione razziale in corso a Trieste; la stampa straniera ingigantisce i numeri degli ebrei arrestati in Germania. Tanta era la preoccupazione della Vedetta fascista di Vicenza anche se il giornale calcolava che nel vicentino vi fossero 57 ebrei (12-09-1938).
(*) Tratto dal libro, Le Scuole e gli Ebrei di Piero Morpurgo, di prossima pubblicazione. L'articolo è stato pubblicato su Educazione e scuola alla pagina http://www.edscuola.com/archivio/didattica/scuolebrei.html |
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